Aggiornare gli studi geologici sul Ponte sullo Stretto.
Professioni tecniche, 'limitare commissari nelle infrastrutture'.
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Riguardo alla “previsione di nuovi commissari per le opere e all’istituzione di un osservatorio che ne monitori e coordini le attività, è evidente come la norma sembra andare verso una forma di ‘stabilizzazione’ e ‘normalizzazione’ dell’uso dei commissari, che invece riteniamo debbano essere limitati al massimo, per ritornare all’uso delle procedure ordinarie, che consentono un rafforzamento e miglioramento dell’organizzazione delle strutture pubbliche”: è un passaggio dell’audizione che la Rete delle professioni tecniche (Rpt) ha tenuto in Commissione Ambiente alla Camera sul cosiddetto decreto Infrastrutture.
L’organismo, rappresentato dal coordinatore Armando Zambrano e dal presidente del Consiglio nazionale dei geologi Arcangelo Francesco Violo, ha sostenuto che per il Ponte sullo Stretto “è indispensabile l’aggiornamento degli studi geologi, geotecnici, sismici e tettonici di quell’area, propedeutici ad ogni attività, così da prevenire la “sorpresa geologica” nelle singole fasi costruttive”.
Le prestazioni progettuali, così come quelle di direzione dei lavori, ha spiegato la Rete delle professioni tecniche, “debbono essere garantite anche e soprattutto da liberi professionisti specializzati, e non solo da dipendenti di stazioni appaltanti e/o società pubbliche, come è previsto per il caso del ‘Ponte sullo Stretto, per cui si prevede solo il reclutamento di dipendenti del Gruppo Fs”.
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