Anno: XXV - Numero 214    
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Superbonus, tavolo libere professioni: ‘Bloccare le frodi sì, bloccare i cantieri no’

Sul Superbonus, i partecipanti al Tavolo delle libere professioni di architetti e ingegneri si dichiarano “pronti alla massima collaborazione

Superbonus, tavolo libere professioni: ‘Bloccare le frodi sì, bloccare i cantieri no’

 “Bloccare le frodi sì, bloccare i cantieri no”. Sul Superbonus, i partecipanti al Tavolo delle libere professioni di architetti e ingegneri si dichiarano “pronti alla massima collaborazione” con il governo e le forze politiche nella lotta al sistema fraudolento di cessione del credito, attivando azioni che siano “condivise e comuni al fine di raggiungere obiettivi concreti e certezze professionali”. 

Una sollecitazione unanime che emerge dal Tavolo delle libere professioni dove siedono i rappresentanti di Inarcassa, insieme alla sua Fondazione, del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni), del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori (Cnappc), dell’Aidia (Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti), delle associazioni di categoria Ala Assoarchitetti (Associazione degli architetti e degli ingegneri liberi professionisti italiani), Federarchitetti, (Associazione nazionale degli architetti e ingegneri liberi professionisti), Federazione Nazionale Asso ingegneri architetti e Inarsind (Associazione nazionale d’intesa sindacale ingegneri ed architetti liberi professionisti italiani) e che giunge dopo un ampio confronto sulle conseguenze che la nuova stretta sulla cessione del credito maturato per gli interventi realizzati nell’ambito del superbonus, produrrebbe all’intera filiera edilizia. 

“L’invito punta a dar corso, quanto prima, -spiegano le associazioni del tavolo- ad un gruppo di lavoro con il governo, che possa trovare le soluzioni migliori a favore della collettività, applicando i correttivi necessari in modo organico e strutturale. Solo attraverso un percorso sinergico, di reciproco sostegno, si potranno declinare, infatti, interessi comuni e dare al tempo stesso, impulso alla semplificazione delle normative ed alla promozione delle due categorie, per segnare una ripresa economica concreta e duratura”. 

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