Superbonus: tecnici, senza cessione crediti non sopravvivrà
Zambrano (Rete professionisti) in Commissione Bilancio Senato
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L’articolo 28 del decreto Sostegni ter “mira, nella versione originaria, a contrastare fortemente, rischiando però di impedirne i tanti effetti positivi, il Superbonus.
Tale conseguenza deriva direttamente dal fatto che la previsione della possibilità di una sola cessione del credito (dal titolare all’istituto di credito o finanziario o ad altro cessionario abilitato) impedisce ai cessionari di acquisire ulteriori crediti” e “questo ‘modus operandi’, a far data dal 7 febbraio – termine allo stato prorogato -, rischia di eliminare il mercato del Superbonus che, senza lo strumento della cedibilità del credito (e quindi senza il supporto del ceto bancario), ha scarsissima possibilità di sopravvivenza”.
A dirlo il coordinatore della Rete delle professioni tecniche (Rpt) Armando Zambrano, ascoltato in questi minuti, insieme al presidente del Consiglio nazionale dei geometri Maurizio Savoncelli, nella Commissione Bilancio del Senato, che sta esaminando il decreto Sostegni ter, affermando di essere fiducioso che la norma verrà corretta in Parlamento. La sostenibilità del Superbonus 110%, recita la memoria dei professionisti tecnici, “andrebbe valutata sotto diversi profili che vanno molto oltre gli aspetti puramente contabili ed economici, certamente rilevanti, ma non gli unici da considerare in una analisi costi-benefici. Migliori condizioni di vita legate al risanamento degli edifici, maggiore sicurezza delle strutture, l’incremento del risparmio energetico e minori livelli di inquinamento generano, nel medio periodo, risparmi in termini di spesa pubblica e creano valore che ha un impatto positivo sul Pil”, si evidenzia. Ma “vanno valutati anche il risparmio dei costi sostenuti dallo Stato per gli interventi di ricostruzione successivi ai terremoti, nonché la perdita incalcolabile di tante vittime, per effetto degli interventi di messa in sicurezza delle costruzioni, stimolate dal Sisma bonus, avviando quel piano di prevenzione sismica di cui il Paese ha assoluta necessità, più volte proposto dalla Rete delle professioni tecniche”, si legge, infine.
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