Anno: XXV - Numero 235    
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Il concordato giudicabile solo dopo l'applicazione'

Il giudizio di Alemanno (Int) sull'istituto nella delega fiscale

Il concordato giudicabile solo dopo l'applicazione'

Apprezzamento” da parte dell’Istituto nazionale tributaristi (Int) circa l’attività legislativa sull’attuazione della delega fiscale, con il presidente Riccardo Alemanno, che “ribadisce il plauso al governo che sta mantenendo una tabella di marcia in linea con quanto aveva annunciato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo”, e guarda con interesse “al prossimo decreto che conterrà le norme del concordato biennale preventivo, un istituto innovativo che si basa sulla capacità dell’Amministrazione finanziaria di utilizzare l’ enorme numero di dati in suo possesso relativi all’attività di ciascun singolo contribuente”.

Lo si legge in una nota.

“Mi auguro che anche grazie all’istituto del concordato finalmente si raggiunga una maggiore interoperabilità delle banche dati in possesso della Pubblica amministrazione”, perché il concordato biennale preventivo, “ferma restando la valutazione del testo definitivo del decreto, sarà giudicabile oggettivamente solo nella sua applicazione concreta, valutando attentamente le proposte dell’Amministrazione finanziaria, poiché ogni attività produttiva ha delle variabili soggettive che andranno soppesate prima di assumere decisioni in merito.

    Inoltre – va avanti il presidente – il concordato preventivo sarà proposto alle imprese e professionisti che avranno almeno un voto pari a 8, derivante dall’applicazione degli Indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa)”.

    E ciò, si specifica, “implica una revisione di questi indici, peraltro annunciata dal Mef, che troppo spesso non tengono conto di realtà gestionali a cui non si possono applicare calcoli matematici, mi riferisco per esempio alle risultanze derivanti dal numero di addetti cioè coloro che a vario titolo operano nell’impresa o nello studio professionale, dipendenti, collaboratori, soci o titolari.

Massima disponibilità da parte dei tributaristi, nel loro ruolo di intermediari fiscali abilitati, a collaborare all’attuazione del concordato preventivo seguendo i propri assistiti nelle decisioni da assumere, ma anche la richiesta di attenzione alla soggettività delle micro e delle piccole attività produttive”, chiude Alemanno.

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