Int. Servono misure strutturali, non bonus
Alemanno dar liquidità alle aziende, e sbloccare i pagamenti della Pa
Misure “apprezzabili come l’assegno unico per i figli, l’abolizione dell’esterometro anche se solo dal 2022 o la cosiddetta cassa integrazione per i lavoratori autonomi, apprezzata in termini di principio, poiché si evidenzia l’importanza e il rispetto del lavoro sia autonomo sia dipendente, meno in termini di sostanza poiché i limiti per poterne usufruire sono eccessivi e vanno a detrimento soprattutto dei giovani. Purtroppo, però, si prosegue con una miriade di bonus che non porteranno effetti positivi al Paese, come accaduto per tutti i vari bonus in tema di natalità che non hanno avuto gli effetti sperati in tema di crescita demografica”.
Sono le valutazioni del presidente dell’Int, Istituto nazionale tributaristi, sulla manovra economica al vaglio del Senato. “Si parla da decenni di intervenire sulle centinaia di spese fiscali le ‘tax expenditures’, riducendole in favore di interventi strutturali ad esempio sulla revisione dell’Irpef ed invece ogni anno i bonus e gli sconti aumentano con effetti evidentemente non in linea con le aspettative, visto che ogni anno si ripetono le stesse identiche problematiche” ma, incalza, “oggi è più che mai è necessario fare interventi che diano nel tempo respiro a tutto il settore produttivo ed economico e di conseguenza anche alle famiglie, come la revisione delle imposte dell’Irpef, ma anche all’Irap, bisogna dare liquidità alle aziende sbloccando tutti i pagamenti della Pubblica amministrazione e degli enti collegati nonché sburocratizzando le compensazioni dei crediti erariali e contributivi, occorre poi liberare il mondo produttivo da parametri presuntivi e sburocratizzare i sistemi digitali a favore dei cittadini contribuenti”, chiosa il vertice dell’Int
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