Tributaristi al lavoro per un fisco più 'semplice'
Alemanno (Int) , tutelare gli intermediari, sono indispensabili
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Compensazioni, digitalizzazione e, soprattutto, semplificazione: sono tre ingredienti fondamentali della ‘ricetta’ dell’Istituto nazionale dei tributaristi (Int) per modernizzare e render più efficiente il sistema fiscale, nella Penisola. A pensarla così è il presidente dell’Associazione, Riccardo Alemanno, convinto del valore del lavoro e del contributo degli intermediari nella stesura della norme che dovrebbero quanto prima rivisitare l’assetto tributario del nostro Paese, senza dimenticare, però, la necessaria tutela dei professionisti che, anche nel vortice della pandemia, stanno garantendo con il consueto impegno l’operatività degli studi, non senza timori per la propria salute e difficoltà organizzative, a causa delle restrizioni decise dal governo per arginare il contagio da Coronavirus.
All’indomani delle dichiarazioni del direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, che ha riferito che il fisco è “un tema che necessariamente investe l’interesse di tutti”, pertanto, la riforma “più è condivisa, e più si eviterà, poi, di doverci rimetter mano”, il vertice dell’Int sottolinea come vada dato “risalto” alla funzione della moltitudine di intermediari, che agiscono da “front-office” del fisco nei confronti dei contribuenti”, e che prestano un’opera “indispensabile” per il funzionamento dell’intera “macchina” del versamento dei tributi; il numero uno dell’associazione dei tributaristi ritiene debbano trovare spazio nelle norme che verranno emanate le “garanzie per il lavoro non solo dei nostri colleghi, bensì degli esponenti di tutte le categorie professionali”. E, tra le specifiche richieste dell’Int al Legislatore, riguardo alla Legge di Bilancio, vi è la “non applicazione degli Indici di affidabilità fiscale (Isa) per l’anno 2020”, nonché la “sburocratizzazione delle compensazioni dei crediti erariali e contributivi, la semplificazione del deposito telematico degli atti alle Camere di commercio”, e la “deducibilità spese di formazione sostenute dai giovani professionisti, anche se in regime fiscale forfetario”.
In questa fase così difficile per il Paese, Alemanno ha già dichiarato che “bisogna avere la forza e la volontà di pensare certamente all’emergenza, ma nel contempo bisogna saper dare indicazioni per il futuro, poiché torneremo a competere in ambito produttivo, ma per farlo è necessario già da oggi iniziare ad eliminare gli ostacoli burocratici e normativi che hanno costretto il nostro Paese a passeggiare, quando il resto del mondo già correva”. Da qui la decisione di dar vita, nei mesi scorsi, al Comitato Int per la riforma fiscale, guidato dal presidente dell’Associazione Bruno Buozzi Giorgio Benvenuto che, tra i suoi obiettivi, si è proposto di sottoporre al Legislatore una proposta di modifica dello Statuto dei diritti del contribuente volta alla limitazione dell’utilizzo della deroga, da utilizzare “solo in caso di gravi e non rinviabili necessità nell’interesse generale dei cittadini contribuenti e del Paese” e, comunque, fissando “il preciso divieto di emanare norme, soprattutto in ambito fiscale, che abbiano effetto retroattivo, salvo che il Legislatore indichi la retroattività della norma, laddove sia da salvaguardare un interesse dei cittadini-contribuenti”.
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