Anno: XXV - Numero 235    
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Tributaristi serve una riforma strutturale dei giudici tributari

Alemanno (Int) in audizione al Senato

Tributaristi serve una riforma strutturale dei giudici tributari

L’Istituto nazionale tributaristi (Int), rappresentato dal presidente nazionale Riccardo Alemanno e dall’avvocato Giorgio Infranca, componente del Comitato Int per la riforma fiscale la riforma della giustizia tributaria, è stato audito nelle Commissioni Giustizia e Finanze del Senato.

 Il vertice dell’associazione professionale, recita una nota, “ha posto l’attenzione sul ddl presentato dal senatore Mauro Maria Marino che, oltre a normare la riforma della magistratura tributaria, propone un vero e proprio nuovo Codice del contenzioso anche in ragione della figura del difensore tributario”, da cui ha preso spunto per “una riflessione in merito ai difensori nel processo tributario: la recente rivisitazione normativa delle competenze e degli obblighi dei professionisti abilitati al di là degli iscritti in albi, ha maggiormente qualificato i tributaristi iscritti nei ruoli dei periti e degli esperti in tributi, è necessario però ulteriormente ampliare e modernizzare le figure dei difensori abilitando, nei primi due gradi di giudizio, i tributaristi qualificati e certificati”, autorizzandoli “all’assistenza e rappresentanza del contribuente dinanzi agli uffici finanziari”.

C’è, poi, la “necessità di rendere di competenza delle Commissioni tributarie i contributi previdenziali delle gestioni Inps artigiani, commercianti e professionisti gestione separata, strettamente legati alle dichiarazioni dei redditi, ma oggi ancora di competenza del giudice del lavoro”. Per Infranca, l’Int “condivide il percorso riformatore più strutturale, già delineato dalla commissione ministeriale e contenuto nei disegni di legge già depositati in Senato”, perché “solo mediante la nomina, per concorso, di giudici tributari professionali sarebbe possibile assicurare la massima qualità delle decisioni in materia tributaria, nell’interesse dei contribuenti, ma anche dell’Erario e quindi della collettività”, perché “la professionalizzazione dei giudici tributari è un’esigenza sentita da tutti, ineludibile e indispensabile, reclamata dalle categorie professionali, dalla stessa Amministrazione finanziaria e dai rappresentati delle imprese, a cui è finalmente giunto il tempo di dare una risposta forte”, si chiude la nota.

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