Alemanno Int: Isa Indici sintetici di affidabilità fiscale da disapplicare, troppo invasiva l’incidenza di dipendenti e addetti
Questa la sintesi della lettera inviata dal Presidente dell’ Istituto Nazionale Tributaristi (INT), Riccardo Alemanno
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Al Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria, ai Sottosegretari al Mef Laura Castelli, Massimo Garavaglia, Massimo Bitonci e Alessio Mattia Villarosa, ai Presidenti delle Commissioni Finanze di Camera e Senato Carla Ruocco ed Alberto Bagnai nonché al Direttore dell’ Agenzia delle Entrate Antonino Maggiore. Si legge infatti nella missiva di Alemanno: “…omissis…è mio dovere, verso i professionisti rappresentanti ed i contribuenti da loro assistiti, evidenziare l’estrema farraginosità dei nuovi Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), che imprese e professionisti devono applicare, in sostituzione degli studi di settore, determinando la loro “credibilità” nei confronti del fisco. Vero è che gli ISA hanno anche un risvolto premiante, ma mi chiedo e Vi chiedo se, in questo difficile contesto economico in cui già chi, rischiando in proprio, porta avanti un’attività d’impresa o di lavoro autonomo, dando lavoro e chiedendo solo di poter lavorare, e che pertanto dovrebbe essere aiutato e facilitato, fermo restando il rispetto delle norme, ripeto mi chiedo e Vi chiedo se debba essere oggetto di parametri, ben distanti dal poter valutare oggettivamente le attività che hanno decine e decine di variabili soggettive ed inoltre deprimono la volontà di assunzione di dipendenti, poiché inserire nell’azienda nuovi addetti, determinerebbe, solo con la loro presenza, indipendentemente dall’andamento economico e del mercato, aumenti di ricavi presunti che aprirebbero la strada ad accertamenti, basati su dati sintetici ed algoritmi. Ritengo pertanto che sia necessario, per l’anno corrente la disapplicazione dei predetti Indicatori di affidabilità, investendo la necessaria copertura per eventuali riduzioni di entrate, a favore di chi, ripeto oggi più di ieri con grande sacrificio, lavora e dà lavoro.” Alemanno però oltre, alla disapplicazione per il 2019, auspica una cancellazione degli indicatori di affidabilità, anche in ragione della digitalizzazione degli adempimenti fiscali : “Mentre si discute della giusta riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro e del problema inevitabile delle relative coperture finanziarie, sarebbe, anzi, è necessario dare un segnale di rispetto forte alle categorie produttive del Paese con la disapplicazione degli ISA, sarebbe inoltre una vera svolta nel rapporto fisco-contribuente, la loro successiva cancellazione, anche in ragione di una digitalizzazione pressoché totale del nostro sistema fiscale.” La lettera del Presidente dell’INT si chiude con un auspicio: “Confidando nella Vostra attenzione alla problematica, sono certo che saprete mettere al centro del rapporto fisco-contribuente il rispetto per chi lavora e dà lavoro, che non è da ritenere una contrapposizione alla giusta lotta all’evasione fiscale.” Ora si attendono le mosse del Governo e del Parlamento, ovvero della Politica, che, si spera pensi anche a chi ancora sostiene la nostra arrancante economia.
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