Giovani e regime forfettario, no a modifiche delle attuali regole
Il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (Int) Riccardo Alemanno scrive al Mef
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Dopo la richiesta di non variare l’attuale regime forfettario al fine di una stabilità normativa che già di per sé costituirebbe una semplificazione, inviata al Mef dal Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (Int) Riccardo Alemanno. Sulla problematica interviene anche Alessandro Della Marra, Coordinatore nazionale dei Giovani Tributaristi Int: “ I regimi di vantaggio rappresentano per noi giovani un giusto strumento sotto il profilo fiscale-amministrativo per riuscire ad avviare un’ attività, imprenditoriale o professionale che sia, riducendo i costi di avviamento e di gestione che molte volte non permetterebbero nemmeno l’apertura di una partita Iva. Preso però atto delle ipotesi che il Governo sta facendo sul regime forfettario, come ad esempio andarne a modificare i contenuti suddividendo in due categorie i contribuenti, chi ha un fatturato fino a 30 mila euro e chi ha un fatturato fra 30 mila e 65 mila euro, si prospetta per questi ultimi l’aggiunta di ulteriori adempimenti come determinare il reddito analiticamente con ricavi e costi, voglio evidenziare che ciò si tradurrebbe in aggravio di costi e di adempimenti per il contribuente. Pur comprendendo le problematiche di bilancio e di risorse dello Stato, la continua variazione legislativa sarebbe un ulteriore problema per noi giovani, che abbiamo sempre più bisogno della tanto citata semplificazione fiscale e della possibilità di costi ridotti soprattutto nella fase iniziale delle nostre attività, per questo ritengo che il regime forfettario, che già è stato limitato del suo secondo step per i redditi fino a 100 mila euro, non debba essere variato, poiché così come composto è un buon incentivo per un giovane che decida di aprire una partita IVA nel nostro Paese.”
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