Anno: XXV - Numero 214    
Giovedì 21 Novembre 2024 ore 13:20
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Basta discriminazioni per i commercialisti

Lo chiede Francesco Cataldi, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.

Basta discriminazioni per i commercialisti

“L’estromissione ormai decennale dei dottori commercialisti dal protocollo Asse.Co. è un danno a cittadini e datori di lavoro, che si vedono privare in maniera ingiustificata della libera scelta di professionisti qualificati e in grado di certificare la corrispondenza dei loro contratti di lavoro individuali alle disposizioni di legge e del Ccnl di riferimento”. Lo afferma Francesco Cataldi, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.

“La richiesta di incontro con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, avanzata dal Consiglio Nazionale, necessita di una risposta in tempi brevi ma soprattutto di contenuti operativi. Da tempo, colleghe e colleghi attendevano un importante riconoscimento del Cndcec, espresso di recente dal consigliere nazionale Aldo Campo”, sottolinea Cataldi, per il quale “la richiesta è molto chiara: occorre estendere alla categoria dei commercialisti la possibilità di effettuare l’asseverazione di conformità. Una parificazione ai Consulenti del Lavoro nella gestione della procedura Asse.Co. sarebbe, tra l’altro, attuazione immediata di una delle richieste elaborate dall’Unione sin dal marzo 2018, quando è stata istituita la commissione di studio sulla Consulenza del lavoro”.

Massimiliano Dell’Unto, consigliere nazionale Ungdcec, sottolinea: “Da anni abbiamo sostenuto e integrato questa richiesta alle istituzioni, come dimostra anche la necessità di inclusione del dottore commercialista come figura abilitata all’assistenza del datore di lavoro nella negoziazione assistita nelle controversie di lavoro. Non è giusto distinguere tra “figli e figliastri” quando si tratta di tutelare il Paese. Il sistema di asseverazione della conformità dei contratti individuale di lavoro alle regole di base non è semplicemente l’esercizio di una professionalità, ma l’innesco di un circolo virtuoso di legalità in ambito giuslavoristico a beneficio di tutto il Paese. È il giusto e ovvio completamento a quanto il dottore commercialista sta già facendo in ambito di revisione legale, tributario e concorsuale”.

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