Fisco: mancano le istruzioni dall’Inps .
Giovani Commercialisti: “Necessarie le indicazioni per la riduzione contributiva del 50% a favore di artigiani e commercianti neoiscritti”.
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A ridosso della scadenza del primo versamento dei contributi previdenziali per artigiani e commercianti, prevista per il 16 maggio, l’Unione Nazionale GiovaniDottori Commercialisti ed Esperti Contabili denuncia l’assenza di indicazioni operative sulla riduzione del 50% dei contributi, introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024, art. 1, comma 186) a favore dei nuovi iscritti alla gestione speciale INPS.
“La norma è in vigore da mesi, ma l’Istituto non ha ancora reso disponibili le istruzioni necessarie per permettere ai beneficiari di usufruire concretamente della misura – afferma Francesco Cataldi, presidente Ungdcec –. Invitiamo l’INPS e il Ministero del Lavoro a intervenire con urgenza per sbloccare la situazione e garantire ai contribuenti la possibilità di operare con certezza normativa. È necessario, inoltre, istituire un tavolo tecnico permanente che analizzi preventivamente e monitori l’attuazione delle norme con impatti contributivi rilevanti per imprese e professionisti”.
Massimiliano Dell’Unto, consigliere di giunta dei Giovani Commercialisti, sottolinea: “Questa situazione di incertezza e ritardo ricalca purtroppo precedenti analoghi e caratterizza l’operato del Ministero del Lavoro e dell’Inps, creando notevoli difficoltà operative per i professionisti e le imprese. I Commercialisti si trovano nell’impossibilità di fornire risposte chiare ai propri clienti, mentre le aziende devono rinunciare a programmare le loro dinamiche finanziarie. Basti pensare che, nonostante la recente comunicazione inviata agli intermediari che annunciava la disponibilità sul portale Inps dei codici e degli importi per la predisposizione delle quattro rate trimestrali, gli importi risultano ancora calcolati sull’aliquota piena, anche per coloro che, secondo legge, avrebbero diritto alla riduzione del 50%. Il tutto in assenza di qualunque chiarimento da parte dell’Istituto, a quasi quattro mesi dall’entrata in vigore della norma. Si tratta dell’ennesima occasione mancata – conclude – che mostra come i tempi fissati dal Legislatore vengano disattesi, generando sfiducia e penalizzando chi legittimamente attende misure di sostegno già approvate”.
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