Il concordato preventivo biennale resti nell’ambito dei commercialisti
Lo chiede Francesco Cataldi, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.
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“Sul tema del concordato preventivo biennale – dice Francesco Cataldi -, auspichiamo che il Legislatore tenga presente che la categoria dei dottori commercialisti ed esperti contabili è fondamentale e centrale, in quanto l’attività di assistenza ai clienti in contraddittorio, o comunque di valutazione dell’adesione del cliente, richiederà competenze non solo fiscali ma anche previsionali”.
“La nostra categoria – afferma Cataldi – è costantemente impegnata nell’offrire competenze specializzate che sono essenziali per garantire una gestione finanziaria efficiente e responsabile”.
Secondo Federico Giotti, consigliere nazionale dell’Ungdcec, “il percorso formativo seguito dai dottori commercialisti, che include il tirocinio obbligatorio, la laurea, la formazione continua, la deontologia professionale, e la supervisione ministeriale, rappresenta una solida base di garanzie per i contribuenti, l’Erario e l’intero sistema economico del Paese. La distinzione tra professioni regolamentate e non regolamentate è di fondamentale importanza per la tutela degli interessi pubblici e la stabilità finanziaria”.
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