Decontribuzione lavoratrici madri 2025 non ancora operativa
La denuncia dei Giovani Commercialisti.

Warning: DOMDocument::loadHTML(): Opening and ending tag mismatch: p and em in Entity, line: 8 in /home/hosting/mondoprofessionisti.it/www/wp-content/themes/Common/include/articoliFunc.php on line 279
Warning: DOMDocument::loadHTML(): Opening and ending tag mismatch: p and strong in Entity, line: 8 in /home/hosting/mondoprofessionisti.it/www/wp-content/themes/Common/include/articoliFunc.php on line 279
Warning: DOMDocument::loadHTML(): Unexpected end tag : em in Entity, line: 9 in /home/hosting/mondoprofessionisti.it/www/wp-content/themes/Common/include/articoliFunc.php on line 279
Warning: DOMDocument::loadHTML(): Unexpected end tag : strong in Entity, line: 9 in /home/hosting/mondoprofessionisti.it/www/wp-content/themes/Common/include/articoliFunc.php on line 279
“La decontribuzione per le lavoratrici madri, prevista dalla Legge di Bilancio 2025, è ancora ferma al palo, con gravi ripercussioni per le aziende e per le lavoratrici autonome. A distanza di oltre un mese dalla pubblicazione del comma 219 dell’art. 1, che prevedeva l’emanazione di disposizioni attuative entro 30 giorni, non si hanno notizie in merito: tutto questo crea una situazione di incertezza inaccettabile”. Lo affermano Francesco Cataldi, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e Massimiliano Dell’Unto, consigliere nazionale e responsabile dell’area Lavoro e Welfare.
“La mancanza di informazioni sulle modalità applicative, sulla misura dell’esonero e sulle procedure per il riconoscimento dello stesso, rende impossibile per le aziende programmare le proprie attività, e per le lavoratrici madri beneficiare di un diritto loro riconosciuto. Un’inerzia – proseguono Cataldi e Dell’Unto – che stride con la solerzia con cui gli organi del ministero del Lavoro intervengono per sanzionare le imprese che non rispettano i termini di pagamento, creando un danno economico e di immagine per le aziende e una disparità di trattamento incomprensibile”.
Gli esponenti dell’Ungdcec evidenziano, inoltre, come “l’assenza di una comunicazione chiara e tempestiva da parte del ministero e la mancata interlocuzione con i professionisti del settore, danneggiano le lavoratrici madri, che si vedono private di un sostegno fondamentale per la conciliazione tra vita familiare e professionale”.
Anche l’interpello n. 2 del 5/2/2025
del ministero del Lavoro, che ammette alla decontribuzione della Legge di Bilancio 2024 le lavoratrici madri con contratto intermittente, “pur riconoscendo un diritto, arriva con un anno di ritardo e complica ulteriormente la situazione, con possibili riflessi operativi complessi per il ripristino del diritto stesso con effetto retroattivo”.
“L’Ungdcec chiede dunque al governo e al ministero del Lavoro di provvedere immediatamente a fornire le informazioni e le istruzioni operative necessarie per l’applicazione della decontribuzione, nel rispetto dei tempi previsti dalla legge e nell’interesse delle lavoratrici madri e delle aziende”.
Ufficio Stampa U.N.G.D.C.E.C.
Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di Mondoprofessionisti.
Notizie Correlate

Al via la seconda edizione di Obiettivo Uni.Co
04 Marzo 2025I commercialisti di oltre 60 Unioni locali tornano in 50 Atenei italiani.

Revisione legale come barca alla deriva, intervenga il Mef
21 Gennaio 2021La denuncia di Matteo De Lise Presidente dei Giovani Commercialisti

Claudio Turi presidente dell’Unione giovani commercialisti di Napoli
03 Luglio 2020Subentra a Maria Caputo