Anmvi al Governo: vaccinare presto tutti i Veterinari
Dopo l'iniziale esclusione dalle somministrazioni, i Medici Veterinari hanno iniziato a ricevere le dosi per la protezione dal virus Sars CoV-2.
Tuttavia, l’Anmvi segnala ritardi e disomogeneità nella gestione della profilassi e chiede correttivi. Alla vigilia della prima commemorazione nazionale, il Presidente dell’Anmvi si è rivolto alle autorità di Governo e al Commissario della campagna vaccinale ricordando anche il tributo pagato dai Medici Veterinari.
I Medici Veterinari Italiani, professione sanitaria vigilata dal Ministero della Salute, dopo una prima esclusione dalle somministrazioni hanno iniziato a ricevere le dosi per la protezione dal virus Sars CoV-2. “Diamo atto dei riscontri ricevuti al riguardo, ma siamo costretti a segnalare il perdurare di un approccio fortemente disomogeneo nelle somministrazioni ai Medici Veterinari”. Così il Presidente dell’Anmvi Marco Melosi nella lettera indirizzata oggi al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al Commissario Straordinario Gen. Francesco Figliuolo e al Ministro della Salute Roberto Speranza.
“Registriamo , fra Regione e Regione, e addirittura all’interno di uno stesso territorio regionale, programmazioni difformi e incoerenti con il grado di esposizione professionale al contagio dei Medici Veterinari sia dipendenti dal SSN che liberi professionisti”- prosegue la lettera, inviata anche al Presidente delle Regioni, Stefano Bonaccini.
I Medici Veterinari sono in esercizio professionale, per continuità “essenziale” di servizi di pubblica rilevanza ed interesse: sicurezza della catena alimentare di origine animale, prevenzione e controllo sanitario delle popolazioni animali, attività di ricerca, diagnostica e di monitoraggio. I Medici Veterinari rappresentano una barriera sanitaria, in chiave one health, per ogni malattia animale infettiva, potenzialmente zoonisica quale la Coronavirus Disease scoperta nel 2019 (Covid-19).
“Non è necessario ricordare qui la dimostrata suscettibilità al virus SARS CoV-2 in alcune specie animali e la potenziale suscettibilità di altre. Né i rischi ai quali si sono già esposti i Medici Veterinari di Sanità Pubblica in ambienti produttivi le cui caratteristiche ambientali aumentano il rischio di diffusione del contagio. Ci sia permesso invece ricordare, alla vigilia della prima commemorazione annuale dei concittadini morti per COVID-19 il tributo pagato anche dai Medici Veterinari italiani”- scrive Melosi.
La lettera conclude chiedendo “con forza” che il rinnovato slancio della campagna vaccinale assicuri la somministrazione del vaccino anti-SARS Cov-2 a tutti i Medici Veterinari, “tempestivamente e con omogeneità di approccio su tutto il territorio nazionale”.
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