A rischio gli obiettivi del Pnrr sulla giustizia
La riforma Cartabia sulla mediazione in vigore, ma senza decreti
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Il Consiglio nazionale dei commercialisti, presieduto da Elbano de Nuccio, evidenzia, in una nota, che il “30 giugno è entrata in vigore la seconda parte della riforma Cartabia sulla mediazione, ma i relativi decreti ministeriali non sono stati ancora emanati” ed è “impossibile agli organismi di mediazione pubblici operare nel rispetto della nuova disciplina”.
I professionisti si appellano al governo, affinché arrivino le regole operative e “la nostra preoccupazione – aggiunge la consigliera segretaria con delega alle funzioni giudiziarie e Adr, Giovanna Greco – è che l’omessa regolamentazione possa disincentivare il ricorso alla mediazione civile e commerciale.
C’è il rischio che si configuri un maggior ricorso al contenzioso giudiziario, cosa che renderebbe problematico il raggiungimento di uno dei più importanti obiettivi del Pnrr, ossia quello di riportare il processo ad un modello di efficienza e competitività attraverso, innanzitutto, la riduzione del tempo del giudizio dei processi civili in tutti i gradi di giudizio”, aggiunge la nota.
I commercialisti ricordano come “le finalità della riforma del processo civile attengano, oltre all’abbattimento del tempo di definizione dei processi civili, proprio alla valorizzazione delle forme di giustizia alternativa. A tal riguardo, e più nello specifico agli strumenti di risoluzione stragiudiziale delle controversie quali la mediazione, la riforma ha esteso i casi per i quali il ricorso alla mediazione è obbligatorio, introducendo tra le controversie per cui l’esperimento del procedimento di mediazione è condizione di procedibilità della domanda giudiziale, anche i contratti di associazione in partecipazione, consorzio, franchising, opera, rete, somministrazione, società di persone e subfornitura”, termina la nota.
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