Ammortizzatori sociali, necessaria chiarezza
Le proposte del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti alla luce delle prime difficoltà applicative delle norme in Manovra
Condivisibile la finalità universalistica e inclusiva del legislatore nel novellare la regolamentazione degli ammortizzatori sociali, ma le norme introdotte con la legge di Bilancio per il 2022 hanno necessità di chiarezza e semplificazione. Così si esprime il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro nel documento di proposte presentato lo scorso 8 febbraio al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La rassegna delle criticità sulla gestione degli ammortizzatori sociali si sofferma sulla necessità di una rimessione nei termini per le informative sindacali tardive, sul legame tra contribuzione obbligatoria e interazione con il Durc, sul mancato coordinamento della disciplina in materia di assegno di integrazione salariale e sul campo di applicazione dei Fondi di solidarietà: tutte materie in cui la necessità di chiarezza si coniuga con l’esigenza di uno sguardo d’insieme capace di prendere nota – e risolvere – le diverse eccezioni verificate all’atto pratico.
«L’estensione delle tutele renderà probabilmente evidenti i propri vantaggi nel tempo; immediati, invece, sono gli oneri aggiuntivi per i datori di lavoro che si trovano privi degli strumenti emergenziali mentre le esigenze sono ancora oggettivamente straordinarie ‒ afferma Marina Calderone, Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ‒. Tenuto conto del carattere di eccezionalità del periodo che stiamo vivendo è importante investire nella semplificazione della fase istruttoria delle domande, in particolare rispetto alla redazione delle relazioni tecniche richieste. E pensare a un ammortizzatore sociale unico da attivare solo in caso di fenomeni naturali e pandemici e con procedure di richiesta e tempi di liquidazione ridotti al minimo», conclude la Presidente.
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