Aumentano le donazioni di immobili del 2,29%, il 35% è concentrato al sud
Dati statistici notarili - primo semestre 2019
Gli italiani continuano a preferire la donazione come strumento di distribuzione del patrimonio in famiglia: nel primo semestre 2019 si riscontra un incremento del 2,29% per le donazioni immobiliari e dell’1,18% per quelle mobiliari rispetto allo stesso periodo del 2018. È quanto emerge dalle rilevazioni effettuate dal Notariato contenute nel Rapporto dati statistici notarili – primo semestre 2019 pubblicato sul sito www.notariato.it che fornisce l’analisi più completa ed esaustiva sul tema poiché per tutte le donazioni, con l’unica eccezione di quelle di modico valore, è obbligatorio l’utilizzo dell’atto pubblico e nel dato sono comprese quelle effettuate nell’ambito di patti di famiglia. La rilevazione sull’attività notarile è stata condotta dal Consiglio Nazionale del Notariato, attraverso un’applicazione dedicata realizzata da Notartel, la società informatica del Notariato italiano, presso tutti i notai in esercizio.
Cosa e dove si dona
Tra le varie tipologie di beni donati si riscontra che, rispetto al primo semestre dello scorso anno, sono in netto aumento le donazioni di aziende (+20,36), in leggero incremento quelle di azioni e quote (+3,62%), mentre diminuiscono, seppur di poco, le donazioni di denaro (-1,52%). Decisamente in calo le donazioni di nuda proprietà di quote e azioni (-29,09%) rispetto al primo semestre 2018. Tra le donazioni di beni mobili rimangono maggiormente diffuse quelle relative al denaro, alle azioni e/o quote e alle aziende, concentrate prevalentemente al nord con la Lombardia che rimane la regione in testa per numero di donazioni mobiliari (circa il 26% del totale), sebbene in calo di oltre 2 punti rispetto al primo semestre 2018, e con un incremento del numero di atti per il Sud e nelle Isole, il che costituisce una novità rispetto alle rilevazioni precedenti. Le donazioni immobiliari restano più comuni al Sud, dove si concentrano oltre il 35% di tutte le donazioni di immobili del primo semestre 2019, fanno eccezione a questa tendenza la Valle d’Aosta e il Trentino-Alto Adige in cui la percentuale di donazioni immobiliari rapportato al numero di abitanti è tra le più alte d’Italia. L’immobile più donato rimane il fabbricato (53,54% del totale) e nel raffronto con il primo semestre 2018, le percentuali relative alle donazioni di fabbricati in piena proprietà e in usufrutto subiscono un incremento rispettivamente del 4,11% e del 3,06%, mentre scendono leggermente quelle della nuda proprietà (-1,15%), sostanzialmente stabili le donazioni di terreni agricoli. Senza particolari variazioni la distribuzione territoriale delle donazioni immobiliari rispetto al 2018, uniche regioni che fanno registrare un incremento percentuale tra i due semestri intorno all’11% sono Umbria, Calabria e Sardegna.
Chi dona
Stabile il quadro anagrafico sia dei donanti che dei donatari: la maggior parte dei donatari è compresa tra 18 e i 55 anni, così come permane molto diffusa la donazione a favore degli ultra cinquantacinquenni dell’usufrutto, mentre la maggior parte dei donanti ha dai 55 anni in su. Per quanto riguarda l’agevolazione per l’acquisto della prima casa in sede di donazione rispetto al primo semestre 2018 continua a essere richiesta anche in tarda età e per il solo usufrutto: nel 2019 rispetto al 2018 le variazioni sono minime, ma un leggero incremento c’è tra i richiedenti nelle fasce dai 18 ai 35 anni, dai 56 ai 65 anni e tra gli over 76, mentre si registra una diminuzione dei soggetti tra i 36 e i 55 anni e dai 66 ai 75 anni che chiedono l’agevolazione prima casa per il solo usufrutto.
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