Bomba sulle Partite Iva: ecco cosa rischiano
Nubi all’orizzonte per tutti quei titolari di partita Iva che hanno aderito al regime forfettario.

Questo sistema fiscale, che prevede una tassazione al 15% fino a 65mila euro di fatturato, non viene in nessun modo indicato nei nove articoli del disegno di legge del governo, approvato martedì scorso. Un particolare che non è passato inosservato e che mette in allarme milioni di contribuenti. A giugno scorso, le commissioni Finanze di Camera e Senato, nelle loro proposte in tema fiscale, avevano dedicato un paragrafo intero al regime forfettario delle partite Iva, proposte rafforzate dalla nota di aggiornamento allegata al Def. Insomma, le premesse erano quelle di confermare il forfait, mentre il consiglio dei ministri sembra andare verso un’altra direzione.
Il motivo alla base delle scelte dell’esecutivo, come riporta Il Sole 24 Ore, è quello di semplificare il sistema di tassazione andando nella direzione di un “modello duale”, con la modifica dell’Ires e delle trattenute sul reddito d’impresa. Le vie maestre sarebbero due: una stessa aliquota proporzionale per tassare i redditi derivanti dall’impiego del capitale, l’Irpef ordinaria per tutti gli altri introiti. In questo modo, il governo punterebbe a facilitare la scelta della forma di impresa da costituire: Srl, Snc o ditta individuale. Si eviterebbe così di decidere la natura giuridica della propria attività in base alla convenienza fiscale. Ad oggi, il sistema forfettario è prevalente, dato che viene scelto da quasi una nuova partita Iva su due.
Sembra in salita, però, la strada che dovrà percorrere il nuovo disegno di legge del consiglio dei ministri. Verrà discusso e approvato in Parlamento ed è molto probabile che siano apportate modifiche sostanziali che potrebbero ridare fiato al regime forfettario. Nel documento del governo, in ogni caso, si prevede anche una riduzione graduale delle aliquote medie effettive. L’esecutivo, pur delineando un modello fiscale duale, ha salvaguardato la possibilità di garantire incentivi per le start up, in particolare attraverso deduzioni maggiorate, come avviene attualmente con il forfait.
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