Cassa integrazione in deroga: il caso delle aziende plurilocalizzate
Circolare n. 9/2020 della Fondazione Studi CdL
In evidenza

L’articolo 22, comma 1, del decreto legge n. 18/2020 ha disposto che le Regioni e Province autonome, con riferimento ai datori di lavoro del settore privato possono riconoscere, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, trattamenti di cassa integrazione salariale in deroga per la durata della sospensione del rapporto di lavoro e comunque per un periodo non superiore a nove settimane. Fermo restando che per le aziende con unità produttive site in meno di cinque Regioni o Province autonome le domande di accesso alla prestazione devono essere presentate presso le Regioni dove hanno sede le singole unità produttive, è necessario comprendere quali siano, invece, le modalità di accesso per le aziende con unità produttive dislocate in un numero superiore a cinque dei premessi ambiti territoriali.
A questa particolare casistica è dedicata la circolare n.9/2020 della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, pubblicata il 14 aprile 2020, che oltre a chiarire la portata della norma riassume le circolari applicative e interpretative dell’Inps e del Ministero del Lavoro sull’iter di accesso, i parametri, la compilazione e l’invio della domanda per l’ammortizzatore in deroga. Nel documento sono evidenziate alcune criticità operative nonché dubbi interpretativi e incongruenze che necessitano di ulteriori chiarimenti da parte dei due Enti al fine di evitare disagi per aziende e lavoratori, nonché ulteriori ritardi nei pagamenti dei trattamenti di integrazione salariale.
Altre Notizie della sezione

Trump va allo scontro con Harvard e i suoi seguaci.
17 Aprile 2025Il presidente insulta l'ateneo ("è una barzelletta") e il corpo docenti ("cervelli di gallina") e ribadisce lo stop ai fondi federali.

L’Antitrust punta i riflettori sul mondo degli avvocati.
15 Aprile 2025L’Antitrust ha aperto un nuovo procedimento contro il Cnf in materia di concorrenza e pubblicità su internet per la mancata ottemperanza al precedente provvedimento sanzionatorio del 22 ottobre 2014 (provvedimento n. 25154) ed a seguito del quale era stata irrogata una sanzione al Consiglio Nazionale Forense da quasi un milione di euro.

Cosa c’è nel “decreto Sicurezza” appena entrato in vigore
14 Aprile 2025Nella sostanza non è cambiato molto dal disegno di legge originario, con qualche lieve modifica nei suoi punti più contestati.