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Cessione Superbonus: verso lo sblocco dei crediti successivi al 1° maggio

Cessione crediti da Superbonus incagliati: un emendamento approvato al DL Semplificazioni elimina il vincolo per le operazioni successive al primo maggio

Cessione Superbonus: verso lo sblocco dei crediti successivi al 1° maggio

Il DL Semplificazioni (DL 73/2022) è stato approvato a Montecitorio passando al Senato, dove è prevista l’approvazione entro la pausa estiva di Ferragosto. Tra i nuovi emendamenti approvati c’è anche lo sblocco dei crediti del Superbonus.

La modifica in tema di cessione dei bonus edilizi – voluta dal Governo in risposta alle pressanti richieste dal mondo della politica e delle imprese, arrivata a sorpresa dopo l’iniziale dichiarazione di inammissibilità da parte della Commissione Bilancio – prevede la cancellazione del vincolo temporale del 1° maggio per l’applicazione dell’operazione tra banche e correntisti Partite IVA, così da rendere possibile la cessione anche dei vecchi crediti rimasti incagliati.

Il riferimento è alla misura inserita nel Decreto Aiuti, che ha aperto le cessioni dei crediti a tutti i correntisti non privati delle banche, con un preciso vincolo: l’applicazione della cosiddetta quarta cessione (non per forza la quarta in ordine temporale tra quelle applicabili, ma in tutti casi sempre l’ultima laddove si configuri il passaggio dalla banca ad un suo correntista Partita IVA) soltanto alle operazioni comunicate all’Agenzia delle Entrate a partire dal 1° maggio 2022 (comma 3 dell’articolo 57).

Con l’approvazione alla Camera del correttivo, il Governo ha dunque accolto le istanze del mercato dei crediti, rimasto in stallo a causa della gran mole di crediti accumulati nel 2021 e rimasti bloccati per mancanza di capienza fiscale da parte delle banche, finora troppo limitati nelle opzioni di ulteriore cessione e pertanto lasciati fermi nella Piattaforma del Fisco.

L’apertura alle cessioni verso le PMI correntiste nel DL Aiuti ha infatti rappresentato un importante primo passo, ma il limite temporale del 1° maggio ha lasciato comunque un forte scoglio che riduce la portata della nuova possibilità di liquidare i vecchi crediti e far spazio per nuove operazioni, motivo per cui molti cantieri sono rimasti fermi e molti progetti non sono ancora neppure partiti per timore delle imprese edili di non poter incassare i crediti applicati con lo sconto in fattura ai beneficiari originari delle detrazioni con 110%.

Per l’approvazione finale del Decreto Semplificazioni i tempi sono stretti: il provvedimento deve essere convertito in legge entro il 20 agosto. Considerato che alla Camera il testo è già passato con larghissima maggioranza (355 voti a favore, 31 contrari ed 11 astenuti), non sono previste sorprese al Senato.

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