Emergenza Covid, il punto sulle indennità e sulle misure messe in campo contro il calo del reddito
Indennità mensile e persino anticipo della pensione per venire incontro quest'anno a tutti i medici e odontoiatri liberi professionisti che hanno avuto un calo del reddito importante a causa del Covid-19
In evidenza
L’Enpam ha deciso di versare loro mille euro al mese per massimo di 3 mesi, con propri fondi: un’indennità superiore a quanto erogato dallo stato ai lavoratori autonomi (600 euro mensili per tre mesi). L’aiuto potrà essere richiesto da tutti gli iscritti non pensionati che versano l’aliquota intera del 17,50% (o dimezzata), senza limiti di reddito, a patto subiscano, dopo il 21 febbraio 2020, una riduzione del fatturato di oltre un terzo rispetto all’ultimo trimestre 2019 e siano in regola con i contributi pagati. Per gli iscritti che hanno cominciato l’attività nel 2019 l’Enpam valuterà sussidi assistenziali secondo un canale differente (assistenza di Quota A). L’indennità sarà pagabile solo dopo il via libera dei ministeri vigilanti. L’Enpam ha chiesto che questo beneficio sia esentasse, come esentasse sono i 600 euro erogati dallo Stato via Inps ai lavoratori autonomi. La procedura per richiedere la prestazione sarà disponibile nell’area riservata del sito www.enpam.it dalla prossima settimana. L’ordine cronologico di presentazione delle domande non è rilevante. Non finisce qui. In aggiunta all’indennità di mille euro i liberi professionisti che registrino dal 21 febbraio 2020, una diminuzione del 33% del fatturato rispetto all’ultimo trimestre 2019 potranno chiedere all’Enpam un anticipo sulla pensione maturata sulla gestione quota B, fino al 15% della pensione annua che spetterebbe calcolata al momento in cui si fa la domanda. La misura si rivolge a chi possiede anzianità contributiva minima di 15 anni e non è una restituzione parziale dei contributi versati ma un acconto sulla pensione già maturata, così si contiene al minimo la cifra asportata al monte contributi. Può far domanda chi esercita solo la libera professione e non riceve pensioni. Anche qui serve l’approvazione dei ministeri vigilanti. La domanda una volta pubblicata sul sito potrà essere presentata sino al 31 marzo 2021. Misure precedenti- Le misure citate seguono le prime misure straordinarie deliberate dal CdA Enpam il 13 marzo. La più significativa, a favore di tutti i contribuenti di quota A e B, è lo slittamento dal 30 aprile al 30 settembre dei termini per pagare i contributi, e in particolare la prima rata della quota A 2020 e la quarta rata della quota B 2019. Slittano pure le rate successive: le nuove scadenze saranno per quota A 31 ottobre, 30 novembre e 31 dicembre e per la quinta e ultima rata di quota B 2019 il 30 novembre 2020. Per chi svolga esclusivamente libera professione, se costretto ad interrompere l’attività a causa di quarantena ordinata dall’autorità sanitaria, c’è un contributo sostitutivo del reddito di 82,78 euro al giorno (circa 2.400 euro al mese) pari a quello che si fruisce nelle tutele per calamità naturale. Resta sospeso all’ok dei ministeri di Economia e Lavoro il versamento da parte Enpam di un’indennità giornaliera per coprire i costi del sostituto o per compensare i mancati guadagni ai medici convenzionati messi in quarantena Scarica modulo
Misure statali- La Fondazione ha dovuto mobilitare i propri fondi dopo che il “Cura Italia” ha dato pochi margini di manovra sui professionisti iscritti alle Casse private e ha creato per loro un fondo per il “reddito di ultima istanza” al quale attingere pari a 300 milioni di euro per tutto il 2020, da dividere con giornalisti, avvocati, geometri etc. In sé, il Decreto – migliorabile – contiene alcune disposizioni che vanno a vantaggio anche di iscritti Enpam. E’ intanto sospeso il pagamento delle rate di mutui e leasing fino al 30 settembre per i liberi professionisti che certifichino un calo di fatturato oltre il 33% nel trimestre successivo al 21 febbraio 2020 rispetto all’ultimo trimestre 2019. E c’è la possibilità di ottenere grazie a un accordo con Cassa depositi e prestiti finanziamenti in banca fino all’80-90% dell’importo richiesto senza dover domandare garanzie. Sospesi inoltre i versamenti da autoliquidazione in scadenza tra l’8 e il 31 marzo 2020. Arriva un credito di imposta pari al 50% sulle spese di sanificazione di ambienti e strumenti di lavoro entro 20 mila euro. L’articolo 22 del decreto estende la cassa integrazione in deroga ai datori di lavoro con un solo dipendente per massimo 9 settimane così da dare sollievo ai titolari con personale di studio. Per l’acquisto di servizi di baby sitting si può ottenere un bonus da 600 euro che salgono a 1000 per i medici dipendenti pubblici e privati.
Altre Notizie della sezione
Pronta la guida per l’efficienza energetica degli uffici
22 Novembre 2024Da Enea e Assoimmobiliare; rivolta anche ai professionisti.
Cassa Forense dopo la riforma
21 Novembre 2024Le prestazioni in regime di cumulo prima e dopo il 01.01.2025 .
Codice della Strada, riforma a un passo.
20 Novembre 2024Il nuovo testo sarà approvato oggi e potrebbe essere operativo già per le prossime festività natalizie.