Esonero previdenziale, domande entro il 31 ottobre
Per essere esonerati dal versamento dei contributi previdenziali gli iscritti alle casse potranno presentare domanda entro il 31 ottobre. Oliveti (Adepp): è una restituzione fiscale.
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“Il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha firmato l’annunciato decreto interministeriale per l’esonero contributivo dei lavoratori autonomi e dei professionisti“. Lo fa sapere una nota del MinLavoro che ha ricevuto le osservazioni del Ministero delle Finanze sull’anno bianco previsto dalla legge di bilancio 2021 (legge 178/2020). La manovra finanziaria ha istituito un fondo ad hoc con una dote successivamente incrementata fino a 2,5 milioni di euro dal decreto Sostegni.
Un miliardo alle Casse– Il decreto firmato dal Ministro Orlando contiene le scadenze, le procedure e le istruzioni per presentare le domande di esonero e suddivide il finanziamento in due filoni:
-1,5 miliardi ai professionisti iscritti all’Inps
-1 miliardo andrà ai professionisti iscritti agli enti di previdenza privati, secondo modalità di riparto che saranno stabilite con successivo decreto; dovranno essere effettuate delle attività di monitoraggio da parte degli enti per quantificare l’ammontare complessivo delle agevolazioni; successivamente, verrà emanato un decreto che definirà criteri, modalità e importi degli sgravi.
“Una restituzione fiscale”- “Finalmente lo Stato utilizza per i professionisti le tasse versate dalle loro Casse di previdenza – afferma Alberto Oliveti, presidente dell’associazione degli enti di previdenza privati (Adepp) –. Dopo esserci tanto battuti, il miliardo di euro destinato all’esonero contributivo dei professionisti iscritti agli Ordini è una vittoria e un atto di giustizia”.“Ogni anno gli enti di previdenza privati versano mezzo miliardo di imposte sui contributi ricevuti dagli iscritti e questa manovra, sommata agli 1,2 miliardi ottenuti con il reddito di ultima istanza, è come se rappresentasse il recupero di quattro anni di fiscalità indebita”.“Speriamo che il Governo voglia dare continuità a quest’azione emergenziale, usando le tasse versate dagli enti di previdenza privati anche per finanziare l’iscro, cioè l’indennità di disoccupazione di cui si sta discutendo al tavolo del lavoro autonomo, per i propri professionisti.”“Questa sorta di restituzione fiscale è anche espressione di solidarietà intercategoriale. È evidente infatti che ci sono Casse hanno versato più tasse ma i cui professionisti hanno ricevuto meno aiuti e viceversa. Utilizzare parte delle tasse pagate per finanziare iniziative di solidarietà fra categorie professionali è un’idea luingimirante”.
Chi può richiedere l’esonero– L’esonero riguarderà i professionisti iscritti alle casse private di previdenza che abbiano subito un calo di fatturato del 33% nel 2020 rispetto al 2019 e percepito nel 2019 un reddito complessivo non superiore a 50.000 euro. Inoltre, ai fini del riconoscimento dell’agevolazione, il professionista non dovrà, nel periodo di esonero, essere titolare di un contratto di lavoro subordinato- ad esclusione del contratto di lavoro intermittente- e neanche di pensione diretta, diversa dall’assegno ordinario di invalidità.
Pensionati e chi ha iniziato nel 2020 – Gli autonomi che non erano attivi nel 2019 non sono sottoposti ai requisiti di fatturato. Per i soggetti in pensione l’esonero è riconosciuto limitatamente ai periodi degli incarichi di lavoro autonomo legato all’emergenza Covid
Ammontare– L’esonero è parziale nel limite massimo individuale di 3000 euro annui. La percentuale finale di esonero potrebbe essere rivista sulla base del monitoraggio delle domande che perverranno agli enti (sia INPS che Casse) in modo da garantire l’agevolazione in misura proporzionale alla platea dei beneficiari.
È prevista la possibilità di richiedere il rimborso di quanto già versato , entro il 30 novembre 2021
Scadenza– I professionisti dovranno presentare le domande per l’esonero entro il 31 ottobre.
Il riparto spetta alle Casse previdenziali- Le Casse dovranno comunicare il quantum delle domande ammesse con cadenza mensile (il primo mese di riferimento è maggio 2021). Una volta quantificato l’ammontare complessivo delle agevolazioni, verrà emanato un decreto interministeriale nel quale saranno definiti i criteri e le modalità alle quali gli enti dovranno attenersi per riconoscere l’agevolazione «in misura proporzionale alla platea di beneficiari che ne hanno diritto».
DECRETO_MINISTERO_DEL_LAVORO_ANNO_BIANCO.pdf5.07 MB
(Non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale)
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