Il 25 Aprile all’insegna della “sobrietà” e le polemiche
L'appello del governo alla sobrietà per le cerimonie della Liberazione e le declinazioni dei sindaci: a Milano, Roma, Reggio Calabria, poi ci sono il 'caso Cesena' e l'esempio di Pianoro. Ecco cosa hanno deciso di fare.
In evidenza

Il lutto nazionale per papa Francesco è diventato l’ultimo capitolo di una lunga storia di tensioni attorno al 25 aprile. La decisione del Consiglio dei ministri di proclamare cinque giorni di cordoglio pubblico proprio fino al 26 aprile offre l’occasione per il riemergere di divergenze mai sopite sulla commemorazione della Liberazione. Storicamente, la destra italiana ha sempre mantenuto un rapporto complesso con questa ricorrenza. Le celebrazioni sono state percepite negli anni come appannaggio della sinistra, generando resistenze e freddezza nell’area conservatrice. In questo contesto già polarizzato, il lutto per il pontefice e il conseguente invito alla sobrietà ha fornito ad alcuni comuni una giustificazione istituzionale per ridimensionare o cancellare manifestazioni verso cui nutrivano già riserve, mentre rilancia il dibattito sul significato politico di una data fondativa per la Repubblica.
Le decisioni dei comuni e le indicazioni del governo
Il quadro normativo del lutto nazionale non prevede l’obbligo di annullare le celebrazioni del 25 aprile. Durante questi cinque giorni, le bandiere degli edifici pubblici devono essere esposte a mezz’asta e le autorità pubbliche sono tenute ad astenersi da impegni sociali, fatta eccezione per le manifestazioni di beneficenza. Il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha precisato che “tutte le cerimonie sono consentite naturalmente, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno”. È proprio questo richiamo alla “sobrietà” ad aver scatenato le polemiche, in quanto interpretato dalle opposizioni come un tentativo di depotenziare una ricorrenza storicamente divisiva per la destra di governo.
Nonostante le indicazioni ministeriali, alcuni comuni hanno colto l’occasione per ridimensionare le celebrazioni. Il caso più emblematico è quello di Ponte San Nicolò, in Veneto, che ha comunicato la cancellazione di tutte le celebrazioni previste per il 25 aprile, mantenendo solo la messa in suffragio dei caduti e il momento commemorativo al monumento ai caduti. La cerimonia di consegna delle tessere elettorali è stata posticipata al 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica. A Benevento, il sindaco Clemente Mastella ha disposto la chiusura dei teatri e vietato la musica fuori dai locali per la serata del 25 aprile, misure che vanno oltre le disposizioni nazionali.
Le tensioni attorno al 25 aprile erano però già evidenti ben prima della morte del Papa, come dimostrano casi già noti alle cronache. A Trieste, ben prima de”ll’annuncio del lutto nazionale, la giunta comunale aveva negato il patrocinio alla festa della Liberazione 2025 organizzata dal Comitato 25 aprile, che si terrà a Campo San Giacomo. A Lissone (Monza e Brianza) settimane prima della scomparsa del Papa l’amministrazione di centrodestra aveva rifiutato all’Anpi il permesso di esporre sull’edificio comunale un drappo commemorativo per gli 80 anni dalla Liberazione, adducendo motivazioni di neutralità istituzionale.
A Legnano, nel Milanese, è stato annullato il concerto dei Punkreas, nota band hardcore punk attiva in Lombardia. “Ci auguriamo che la giunta possa cambiare idea e consentire lo svolgimento di tutte le celebrazioni”, ha commentato il gruppo. Anche a Cesena è stato annullato il concerto previsto per il 24 aprile. Pare che anche gli Archivi di Stato abbiano annullato o rinviato tutte le iniziative fino al 26 aprile, dopo una circolare del direttore generale.
Anche qualche sindaco è stato preso alla sprovvista da un tale suggerimento. Giuseppe Sala, sindaco di Milano, intervistato dai cronisti a riguardo, dal duomo dove ha partecipato alla messa di suffragio per Papa Bergoglio, si interroga sul significato del termine: “Non so cosa voglia dire esattamente sobrio, è il 25 aprile”, in fondo. “Bisognerebbe chiederlo al governo- aggiunge- Detto ciò, bisognerà farlo ovviamente con il senso che ha il 25 aprile, con il ricordo di quello che è stato 80 anni fa. La manifestazione si farà”, ha comunque tirato le somme.
GUALTIERI: “NON SO SE I NOSTRI PROGRAMMI SIANO SOBRI, MA SONO CORRETTI”
Stessa linea per il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Celebreremo come avevamo previsto- risponde infatti sulla questione delle celebrazioni del 25 Aprile- Abbiamo dei programmi di celebrazione che non so se possono essere definiti sobri, ma saranno corretti- assicura- con una celebrazione molto importante”. E ancora: “È giusto che sia celebrato l’80esimo anniversario della Liberazione, naturalmente tutti lo faremo con rispetto e un omaggio alla figura come quella di Papa Francesco- ribadisce- ma credo sia del tutto coerente anche con il lutto nazionale che una celebrazione come questa sia svolta”.
Comunque, per non rischiare di sbagliare, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha annullato tutto per tutta la durata del lutto nazionale. “In segno di rispetto per la scomparsa di Papa Francesco, visti i cinque giorni di lutto proclamati a livello nazionale, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha disposto il rinvio a data da destinarsi di tutte le cerimonie pubbliche istituzionali previste fino a sabato 26 aprile. Nei prossimi giorni saranno comunicate le nuove date degli eventi previsti”, così una nota di Palazzo San Giorgio che conclude precisando che oggi, tra l’altro festa del patrono della città, è stata rinviata la cerimonia di consegna delle benemerenze onorifiche dei “Sangiorgini d’oro”.
A Cesena, città romagnola guidata da un sindaco Dem, Enzo Lattuca, la “sobrietà” rischia di diventare motivo di scontro del centrosinistra: “In ottemperanza alla decisione assunta oggi dal Consiglio dei Ministri di proclamare cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco, l’Amministrazione comunale e la Presidenza del Consiglio comunale di Cesena, insieme all’Istituto Storico di Forlì-Cesena, comunicano che il concerto previsto per la serata di giovedì 24 aprile al teatro “A. Bonci” è annullato”: questo infatti recita il comunicato ufficiale del Comune. Ma l’annullamento dell’evento clou delle celebrazioni del 25 aprile per Sinistra italiana è un vero e proprio schiaffo. È dunque “sbagliata
la scelta autonoma dell’amministrazione comunale”, perché “significa- scrive Su- mettere in secondo piano la memoria collettiva e i valori fondativi della nostra democrazia”.
Nessuna polemica a Pianoro, nel Bolognese, dove però, per rispettare il lutto per la morte del papa, il Comune ritocca il programma del 25 aprile: niente più “Maccheroni resistenti”, né concerto. “In ottemperanza alla circolare della presidenza del Consiglio dei ministri emanata a seguito della proclamazione del lutto nazionale per la scomparsa di Papa Francesco, il programma delle celebrazioni previste per il 25 aprile subirà alcune variazioni”, annuncia infatti l’amministrazione guidata dal sindaco Luca Vecchiettini. E dunque, “nel rispetto del momento di cordoglio che coinvolge l’intero Paese, verrà mantenuta la sola parte istituzionale della commemorazione con il tradizionale giro della deposizione delle Corone presso i monumenti delle frazioni -con gli orari e le modalità già previste- e la conclusione in piazza dei Martiri” con gli interventi del sindaco e del segretario dell’Anpi di Pianoro.
Annullati invece i “Maccheroni Resistenti” e il concerto di Federico Poggipollini (rinviato all’1 maggio al Velodromo Guidastri di Pianoro). “L’amministrazione ringrazia cittadine e cittadini per la comprensione e la partecipazione consapevole in questo momento di riflessione e memoria”, si legge in un post social del Comune di Pianoro.
Polemiche politiche e reazioni delle associazioni
Nonostante il lutto nazionale, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) ha mantenuto una posizione ferma: nessun ridimensionamento per l’80° anniversario della Liberazione. In un comunicato ufficiale, l’Anpi ha confermato lo svolgimento di tutte le manifestazioni programmate in centinaia di piazze italiane, precisando che si terranno “in piena civiltà e senso di responsabilità, nel rispetto del lutto per la scomparsa del Papa”. La segreteria nazionale ha sottolineato l’eccezionalità della ricorrenza di quest’anno, definendola “di straordinaria rilevanza” e ricordando come la memoria della Resistenza rappresenti un pilastro fondante della Repubblica, imprescindibile anche in momenti di lutto istituzionale. Davanti alle critiche, Musumeci è stato costretto a precisare la sua posizione in un’intervista al Corriere: “Mai pensato né di vietare né di ostacolare alcunché, figuriamoci una celebrazione così importante come l’anniversario della fine della guerra civile e del ripristino della democrazia”. Il ministro ha chiarito che l’invito alla moderazione riguardava tutte le manifestazioni pubbliche durante il lutto, non specificamente quelle legate alla Liberazione.
Le opposizioni hanno tuttavia duramente criticato il riferimento alla “sobrietà”. Angelo Bonelli, deputato di Avs, ha dichiarato che “il 25 aprile non è una festa in discoteca o un happy hour, ma il giorno della Liberazione dal nazifascismo”. Sulla stessa linea Nicola Fratoianni, che ha accusato il governo di mostrare “ancora una volta un’allergia alla Liberazione”, definendo “inaccettabile” l’utilizzo della morte di papa Francesco per “sminuire il significato del 25 aprile”. Anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha espresso perplessità: “Non so cosa voglia dire esattamente sobrio, bisognerebbe chiederlo al governo. La manifestazione si farà”. Il Partito democratico ha annunciato che, per adesione al lutto, ha chiesto “di sospendere e rinviare tutte le iniziative programmate” solo fino a oggi, ma non per il 25 aprile.
Sul fronte istituzionale, Sergio Mattarella ha confermato la sua partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile a Genova, in programma dopo la cerimonia all’Altare della Patria a Roma, anche se la sua permanenza sarà più breve del previsto a causa del lutto nazionale. Nel pomeriggio, infatti, è atteso nuovamente nella capitale per ricevere le delegazioni ufficiali in visita per i funerali del pontefice.
Altre Notizie della sezione

Il successore di Papa Francesco: la geografia del Conclave e la lotta dentro la Chiesa
22 Aprile 2025Sarà il Conclave più numeroso e internazionale della storia, l'80% dei cardinali sono stati nominati da Bergoglio.

A tutti i miei lettori, gli auguri per una serena Pasqua!
18 Aprile 2025La “sorpresa” dell’uovo di Pasqua 2025 è l’intendimento del Governo di indirizzare i risparmi delle famiglie italiane e il patrimonio accumulato dalla Casse di previdenza e dai Fondi pensione a sostegno delle Pmi italiane.

Trump va allo scontro con Harvard e i suoi seguaci.
17 Aprile 2025Il presidente insulta l'ateneo ("è una barzelletta") e il corpo docenti ("cervelli di gallina") e ribadisce lo stop ai fondi federali.