Il Decreto Enti è legge.
Ecco le principali misure di interesse sanitario
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Medici di guardia con convenzione a 24 ore settimanali e mille assistiti (non più 850) da seguire in studio; specializzandi arruolabili nella dirigenza ospedaliera dal 2° anno; un mese di respiro ancora per i produttori di dispositivi medici affinché ripianino metà della metà dello sforamento delle regioni; e dulcis in fundo stabilizzazione del personale della ricerca negli istituti scientifici. Sono alcune tra le principali misure approvate nel decreto Enti Locali. Con il voto finale al Senato, il decreto è legge e 1,5 milioni di italiani potranno teoricamente avere il medico di famiglia che prima non avevano; anche reparti e centri di ricerca respireranno grazie al personale in più.
Il DL originario – Il decreto legge approvato il 10 maggio dal governo proroga a tutto settembre i componenti della commissione tecnico scientifica e del comitato di rimborso prezzi dell’Agenzia del farmaco nominati nel 2018. E proroga a tutto il 2023 le misure straordinarie a sostegno della sanità calabrese decise nel ’19 (Dl Calabria); nelle regioni in piano di rientro i commissari non confermati d’ora in poi decadranno dopo 60 giorni dall’entrata in vigore della legge. E ancora, il consiglio dei ministri il 10 maggio sospende a tutto giugno 2024 la sanzione per chi non osservi gli obblighi vaccinali anti-Covid, sia egli professionista sanitario o socioassistenziale, o impiegato nella scuola o nelle forze dell’ordine, o cittadino over 50. Sempre due mesi fa, si è resa la nomina a commissario ad acta in una regione incompatibile con l’affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale in quella stessa regione; è soppressa da luglio l’Unità per il completamento della campagna vaccinale anti Covid che sostituiva il generale Francesco Paolo Figliuolo e subentra il Ministero della salute nella contabilità speciale e nella titolarità del conto corrente bancario da chiudersi con il 31 dicembre 2023.
L’iter in parlamento – In fase di conversione, le commissioni della Camera hanno alzato a 1000 le scelte acquisibili in assistenza primaria per chi svolge continuità assistenziale con convenzione da 24 ore settimanali, su emendamento dell’onorevole Marta Schifone (FdI). E hanno esteso agli specializzandi al 2° anno di corso la chance di partecipare ai concorsi per l’accesso al contratto della dirigenza sanitaria ai fini della successiva collocazione in graduatoria separata; dal 2020 erano ammessi alla procedura solo gli specializzandi al 3° anno. Sui dispositivi medici, in riferimento al ripiano dello sforamento del tetto di spesa per gli anni 2015-18, per le aziende fornitrici che non abbiano attivato un contenzioso con governo e regioni, o intendano rinunciarvi, slitta dal 30 giugno al 31 luglio il termine per versare la quota ridotta pari al 48% del contributo iniziale. Prevista pure la possibilità di apportare modifiche transitorie alla vigente disciplina sul pay-back dei medical device, in attesa di definire entro il 2026 una nuova disciplina.
La ricerca degli Irccs – I sindacati festeggiano soprattutto l’emendamento secondo cui Istituti scientifici e zooprofilattici, fino a tutto il 2025, possono assumere a tempo indeterminato – in deroga ai requisiti di servizio – personale di ricerca sanitaria o di supporto ad essa che abbia già svolto a tempo determinato 3 anni di lavoro negli ultimi 8, con rapporto flessibile o borse di studio; lo stato stanzia per questo motivo 74 milioni di euro. Esulta Fp Cgil: «Finalmente tutte le forze politiche hanno compreso l’enormità della discriminazione patita da ricercatori e collaboratori della ricerca sanitaria nel nostro Paese. Ora la nostra azione sindacale si concentrerà affinché nei piani assunzionali di Irccs ed Izs siano previsti i posti per la stabilizzazione dei precari».
Riflessione sui farmaci innovativi – Infine un ordine del giorno impegna il governo ad usare il Fondo ad hoc per supportare anche i farmaci a innovatività condizionata che attualmente non possono accedervi. A presentarlo, come prima firmataria, la deputata della Lega Vanessa Cattoi, che spiega: «si interverrà sull’utilizzo delle risorse non usate per acquistare farmaci ad innovatività condizionata». In questo modo, «le risorse eventualmente non spese del Fondo rimarranno nell’ambito della spesa farmaceutica e non subiranno una dispersione su altri settori, laddove la norma attuale prevede che in caso di eccedenza le risorse confluiscano nella quota di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard».
Da Doctor News 33
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