Il fine vita: aspetti di diritto penale e comparato
Convegno internazionale a Verona
Quella sul fine vita è una delle discussioni parlamentari tra le più accese e complesse. Il tema sarà al centro del convegno internazionale “Il fine vita: aspetti di diritto penale e comparato. Quali prospettive per una nuova regolamentazione” che si svolgerà all’università di Verona, nell’aula magna del dipartimento di Scienze giuridiche tra oggi venerdì 1 e domani sabato 2 aprile.
“Il Convegno – spiega Lorenzo Picotti, docente di Diritto penale all’università di Verona e coordinatore dell’evento – organizzato in cooperazione con l’Università di Trento e la Rivista “Diritto penale del XXI Secolo”, affronta la necessità di una legislazione adeguata e proporzionata che salvaguardi i soggetti fragili e il diritto fondamentale all’autodeterminazione sulla propria vita. Viste le difficoltà incontrate nel nostro Parlamento, l’apporto di studiosi stranieri che possono riferire sull’esperienza normativa e sulla prassi dei loro paesi, potrà dare un contributo al dibattito fra gli autorevoli penalisti che parteciperanno all’incontro, consapevoli che non si tratta soltanto di un problema di diritto penale, perché involge questioni etiche e mediche che coinvolgono tutti”.
L’iniziativa sarà aperta, alle 15 di venerdì 1 aprile, dai saluti istituzionali di Stefano Troiano, direttore del dipartimento, di Michele Russolo, presidente dell’ordine degli avvocati di Trento e Barbara Bissoli, presidente dell’ordine degli avvocati di Verona. La prima giornata di lavori metterà a fuoco gli aspetti di diritto penale e comparato e sarà introdotta e presieduta da Antonia Menghini, docente di Diritto penale all’università di Trento. Interverranno Gonzalo Quintero Olivares, docente dell’università di Tarragona, Maria Beatrice Magro membro della Corte di Cassazione, Margareth Helfer dell’ateneo di Innsbruck e Gabriele Fornasari, docente di diritto penale all’università di Trento.
“L’appuntamento – aggiunge Picotti – si collega alla giornata di studi internazionale “Aiuto al suicidio, autodeterminazione e diritti fondamentali” organizzata in ateneo due anni fa. All’epoca si discuteva del caso Cappato e Dj Fabo, e dell’ordinanza della Corte costituzionale che aveva chiesto al Parlamento italiano di emanare una disciplina legislativa in materia di suicidio assistito, che ne prevedesse condizioni e modalità legittime, riformando l’art. 580 del Codice penale, che punisce severamente qualsiasi aiuto allo stesso. Tale legge non è stata emanata e la Corte ha dovuto sopperire pronunciando l’incostituzionalità parziale di tale articolo, laddove punisce anche chi agevoli l’esecuzione del proposito di suicidio autonomamente e liberamente voluto da una persona tenuta in vita in una condizione di patologia irreversibile fonte di sofferenze, da ritenere in questi limiti legittimo. Ma la soluzione giudiziaria si è già dimostrata insufficiente in sede applicativa, e dopo che è stato bocciato dalla stessa Corte il referendum, che pretendeva addirittura di abolire qualsiasi forma di omicidio di persona consenziente, è necessaria una legislazione equa”.
È questo il tema al centro della giornata di sabato 2 aprile alle 9.30, con una tavola rotonda sulle prospettive di una riforma della regolamentazione penale del fine vita in Italia con Luigi Stortoni, docente emerito dell’ateneo di Bologna, alla quale interverranno Sergio Vinciguerra, docente dell’università di Torino, Sergio Seminara, docente di Diritto penale all’università di Pavia, Stefano Canestrari, docente di Diritto penale dell’ateneo di Bologna, Silvio Riondato docente di Diritto di penale all’università di Padova, Lucia Busatta docente di Diritto costituzionale all’ateneo di Trento e l’avvocato Nicola Stolfi dell’Ordine di Trento. Dopo il dibattito la chiusura dei lavori sarà affidata al professor Picotti.
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