Il piano del nuovo governo per eliminare il reddito di cittadinanza
Chi non accetterà la prima offerta di lavoro potrebbe perdere per sempre il reddito di cittadinanza: ecco l'ipotesi che circola assieme a quella della sua totale abolizione
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Uno dei nodi più importanti che il governo Meloni dovrà affrontare non appena sarà stata formata la nuova squadra di governo è il tema spinoso che riguarda il reddito di cittadinanza. Se da un lato il programma di Fratelli d’Italia prevede la sua sostituzione “con misure più efficaci di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro”, dall’altro lato il confronto tra le fila del partito e del centrodestra è serrato per trovare anche una soluzione che potremmo definire intermedia.
Come abbiamo visto sul nostro Giornale, è la classica buccia di banana sulla quale Giorgia Meloni vuole evitare di incappare per non correre i rischi legati ai grillini che hanno votato in massa Giuseppe Conte (soprattutto la Campania) e i due milioni e mezzo degli attuali percettori del reddito statale. Secondo indiscrezioni de La Stampa, verrebbe abolita per sempre la possibilità di poter scegliere la seconda offerta di lavoro se la prima “non piace” o è troppo distante (oltre 100 km) dalla propria abitazione. Il prossimo futuro potrebbe essere ben diverso: non ti va il primo lavoro? Pazienza, addio reddito. Fosse così bisognerebbe capire quanto il gioco valga la candela dal momento che una larga fetta di chi prende lo stipendio statale non è abile al lavoro.
Adesso, infatti, il disoccupato può decidere di rifiutare “due offerte di lavoro congrue” al suo curriculum e in linea con le sue aspettative prima di perdere per sempre il sussidio. Tra poche settimane, però, potrebbe non essere più così. Il sostegno, comunque, non mancherebbe: come ha affermato pochi giorni fa Francesco Lollobrigida, deputato di FdI molto vicino alla Meloni, “il reddito è fallito e va cancellato, ma questo non significa lasciare i deboli senza sostegno. Poi dobbiamo lavorare per politiche attive sull’occupazione”, scrive SkyTg24.
Dal canto loro, i pentastellati promettono una battaglia “dura e intransigente”. Nelle ultime ore, Giuseppe Conte è tornato a parlare del reddito di cittadinanza assicurando che darà battaglia in Parlamento: “Non è pensabile cancellare uno strumento di sostegno alle famiglie che non ce la fanno più mentre aumentano le bollette del 60%”. In ogni caso, una bella “sforbiciata” al sussidio potrebbe ridare fiato al taglio delle tasse intervenendo sul cuneo fiscale dove potrebbero essere dirottati i fondi del RdC e rimpinguare la misura. L’unica certezza è che l’attuale sistema non va: negli anni abbiamo assistito e assistiamo ai furbetti che lo percepiscono indebitamente senza averne il minimo diritto.
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