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Il “tempo determinato” dopo la conversione del Sostegni-bis

L’approfondimento di Fondazione Studi analizza la flessibilità introdotta nella disciplina dalla legge n. 106/2021 e il ruolo della contrattazione collettiva

Il “tempo determinato” dopo la conversione del Sostegni-bis

Recupero di ragionevolezza per i contratti a termine; ma a “tempo determinato”. Da questo assunto partono gli esperti di Fondazione Studi nell’approfondimento 2 agosto 2021 che analizza le modifiche introdotte nella disciplina del contratto a tempo determinato dalla legge di conversione del Sostegni-bis (Legge 23 luglio 2021, n. 106). Sotto la lente la nuova flessibilità per l’istituto e il ruolo fondamentale assegnato alla contrattazione collettiva, a qualsiasi livello, nella determinazione delle causali. Nella disamina operativa, non manca l’attenzione alle criticità che potrebbero delinearsi in futuro, tanto più che la deregulation termina, per legge, il 30 settembre 2022. Per esempio in relazione alla mancanza di una definizione della rappresentatività, nodo ancora irrisolto dal legislatore, e nella scelta di far riferimento unicamente alla rappresentatività della parte sindacale e non di quella datoriale nell’emendare l’articolo 51 del D.Lgs. n. 82/2015.

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