Marcello Degni non si pente e la Corte dei conti lo deferisce ai probiviri
Il magistrato contabile è finito al centro delle polemiche per un post pubblicato su X in cui si augurava l'esercizio provvisorio del bilancio statale

Continuano a far discutere le esternazioni fatte dal magistrato contabile Marcello Degni sulla manovra. “Occasione persa. C’erano le condizioni per l’ostruzionismo e l’esercizio provvisorio. Potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti”, aveva scritto su X il 30 dicembre scorso scatenando non poche critiche.
L’economista, di sinistra, come si definisce su X, nonché consigliere della Corte dei conti ha detto di non essersi pentito per quelle esternazioni fatte a titolo personale, e non come magistrato. L’associazione magistrati della Corte dei Conti però ha deciso di intervenire, deliberando “il deferimento al collegio dei probiviri per condotta violativa’” del Codice deontologico. La decisione, si legge in una nota, è stata presa “in merito alle esternazioni rese a titolo personale'” dal magistrato di nomina governativa “attraverso i social network e riportate dagli organi di stampa”. Il codice stabilisce che: “Fermo il diritto alla piena libertà di manifestazione del pensiero, il magistrato si ispira a criteri di equilibrio e misura nel rilasciare dichiarazioni ed interviste ai giornali e agli altri mezzi di comunicazione di massa”.
Degni ha fatto sapere che la sua “era una critica riferita al metodo non al contenuto della manovra” e che sta preparando una relazione per giustificare le sue azioni.
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