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Obbligo di aggiornamento per i professionisti: cos’è e come funziona.

Quasi tutti i professionisti, al giorno d’oggi, hanno l’obbligo di formazione continua, come previsto dalla legge. Il numero di crediti formativi che i professionisti sono tenuti ad acquisire, cambia a seconda della categoria di appartenenza.

Obbligo di aggiornamento per i professionisti: cos’è e come funziona.

Il motivo è molto semplice, il legislatore dal primo gennaio del 2014 ha introdotto nell’ordinamento giuridico un obbligo di aggiornamento per i professionisti oltre all’obbligo di formazione specialistica.

Lo scopo è quello di garantire ai consociati che i professionisti siano sempre aggiornati e al passo con i tempi, al fine di garantire un servizio che sia valido ed efficiente.

Architetti, geometri, periti industriali, periti agrari e ingegneri sono tenuti ad aggiornarsi continuamente, per certificare le proprie competenze e la qualità del loro operato. La formazione è disciplinata dal DPR 137/2012, che stabilisce l’obbligo di alcune categorie di lavoratori di ottenere i cosiddetti CFP (Crediti di Formazione Professionale) nei modi e nei tempi prestabiliti.

Per poter conseguire i suddetti crediti è necessario porre in essere alcune attività, come ad esempio seguire corsi di aggiornamento per professionisti finalizzati proprio a erogare i crediti formativi professionali.

Giunti a questo punto però potrebbe sorgere spontanea una domanda: cosa succede se non si raggiungono i crediti formativi professionali obbligatori? Il professionista viene sanzionato in sede disciplinare, ma è comunque tenuto ad assolvere tale obbligo entro il triennio formativo successivo.

In alcuni casi, la sanzione potrebbe aggravarsi, fino a determinare la radiazione dall’albo o dall’ordine professionale di appartenenza. In altre parole, l’aggiornamento professionale è attualmente una sorta di obbligo.

Dopo aver compreso il funzionamento dell’obbligo formativo, è bene focalizzarsi sui professionisti che sono tenuti a conseguire i crediti di formazione professionale. Secondo l’articolo 1 del DPR 137/2012, questo obbligo spetta a tutti coloro che esercitano una “professione regolamentata”.

Questo termine fa riferimento alle attività il cui esercizio è possibile solo a seguito dell’iscrizione a ordini o collegi, previo accertamento di specifiche professionalità ed al possesso di determinate qualifiche.

Rientrano in questa categoria avvocati, ingegneri, geometri, architetti, ecc. è possibile ottenere delle esenzioni solo in alcuni casi, ad esempio per malattie, infortuni, maternità o paternità, interruzione dell’attività professionale, trasferimento all’estero ecc.

Uno dei diversi modi che il professionista ha a disposizione per ottenere i crediti di formazione obbligatoria è seguire dei corsi appositi, che possono essere, in concreto, di vario tipo. Infatti, spesso possono essere le stesse università oppure degli enti certificati abilitati a organizzare corsi finalizzati all’aggiornamento dei professionisti.

Per quanto concerne le modalità di svolgimento dei corsi, purtroppo, non è possibile dare una risposta universalmente valida. Tutto dipende, infatti, da chi organizza il corso e dalla tipologia del corso stesso.

Oggi, è possibile seguire i corsi anche a distanza, in diretta oppure in modalità asincrona. In quest’ultimo caso è possibile seguire il corso in qualsiasi momento su un proprio dispositivo connesso ad internet.

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