Professionisti tra delega fiscale ed emendamenti sospesi
La delega fiscale, già approvata dalla Camera e all'esame del Senato, contiene numerose novità per i liberi professionisti.
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Viene semplificata la determinazione del reddito e si conferma il superamento dell’Irap. Per Confprofessioni è una legge delega “cucita su misura delle professioni”. Invece, l’equiparazione tra professionisti e imprese non convince il Governo.
La delega fiscale, una riproposizione di quella già presentata dal Governo Draghi, è all’esame del Senato dopo la prima approvazione alla Camera. Il testo, nel quale Confprofessioni riconosce molti suggerimenti forniti nel corso delle audizioni, contiene misure ad hoc per i liberi professionisti. Al contrario, una delle misure più attese dalla Confederazione dei liberi professionisti, la parità di accesso ai finanziamenti, non convince il Governo che ha chiesto approfondimenti finanziari tutt’ora in corso. Tra le misure apprezzate, Confprofessioni segnala anche l’applicazione di un’imposizione sostitutiva in misura agevolata sui redditi di natura finanziaria conseguiti dagli enti di previdenza obbligatoria dei professionisti.
Semplificazione e la razionalizzazione dei criteri di determinazione del reddito– La delega fiscale stabilisce che i futuri decreti attuativi del Mef si attengano a quattro principi:
1) concorrono alla formazione del reddito dei liberi professionisti tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo conseguiti nel periodo d’imposta in relazione all’attività professionale; fanno eccezione soltanto le somme percepite a titolo di rimborso delle spese sostenute e riaddebitate al cliente, non deducibili dal reddito. Il criterio di imputazione temporale dei compensi deve essere corrispondente a quello di effettuazione delle ritenute da parte del committente.
2) si elimina la disparità di trattamento tra l’acquisto in proprietà e l’acquisizione in locazione finanziaria (leasing) degli immobili strumentali e di quelli adibiti promiscuamente all’esercizio dell’arte o professione e all’uso personale o familiare del contribuente;
3) si prevede la riduzione delle ritenute operate sui compensi dei professionisti che si avvalgono in via continuativa e rilevante dell’opera di dipendenti o di altre tipologie di collaboratori, al fine di evitare l’insorgere di sistematiche situazioni creditorie;
4) si introduce la neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali, comprese quelle riguardanti il passaggio da associazioni professionali a società tra professionisti;
Superamento dell’Irap– La Delega conferma il graduale superamento dell’imposta, con priorità per le società di persone e alle associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni. Sarà istituita una sovrimposta, determinata secondo le medesime regole dell’Ires, secondo regole particolari per gli enti non commerciali, con invarianza del carico fiscale, assicurando alle regioni un gettito in misura equivalente a quello attuale, per garantire comunque il finanziamento del fabbisogno sanitario.
Equiparazione alle imprese– Per Confprofessioni l’elemento di spicco è il riconoscimento del principio sull’equità orizzontale. La misura è oggetto di quattro emendamenti presentati, trasversalmente, al disegno di legge che delega il Governo alla revisione del sistema di incentivi alle imprese. “Abbiamo sempre sostenuto l’urgenza e la necessità di equiparare i redditi di lavoro dipendente e di lavoro autonomo», afferma il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, perché a parità di reddito devono corrispondere debiti d’imposta equivalenti. Un principio che ora fa breccia nella legge delega». Gli emendamenti non sono stati votati, ma accantonati in attesa che venga conclusa l’istruttoria in Commissione Bilancio.
La Sottosegretaria al Mef Lucia Albano e la sottosegretaria al Mef, Sandra Savino, hanno chiesto un supplemento di verifica, perché “occorre valutare i profili finanziari sull’equiparazione tra professionisti e imprese ai fini dell’accesso agli incentivi”.
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