Riforma lavoro sportivo, cosa cambia dal 1° luglio
I Ministri del Lavoro e per lo Sport, Calderone e Abodi, hanno illustrato in conferenza stampa i correttivi alla Legge 86/2019
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Dal prossimo 1° luglio entrerà in vigore la nuova riforma del lavoro sportivo, con l’obiettivo di garantire più trasparenza, maggiori tutele per i lavoratori e più semplificazioni per i datori di lavoro. I correttivi proposti ai decreti attuativi della delega contenuta nella Legge 86/2019 sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, e il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. Come riportato dal Ministero del Lavoro, in una nota sul proprio portale, l’intervento riformatore coinvolge il lavoro sportivo di cui al D.Lgs. n. 36/2021 con il riconoscimento delle dovute tutele a chi opera nel suo ambito, incluse quelle relative a maternità e malattia, in un quadro sostenibile per il mondo del dilettantismo. Diverse le novità della riforma: si parte dalle semplificazioni degli adempimenti in materia di lavoro sportivo, con norme che disciplinano le comunicazioni al centro dell’impiego e la tenuta del libro unico del lavoro, per finire ad una maggiore flessibilità nella individuazione del tipo di rapporto da instaurare nel lavoro sportivo dilettantistico, con l’innalzamento a 24 ore settimanali del limite previsto per mantenere la presunzione di lavoro autonomo. Inoltre, è prevista una norma di sostegno al mondo paralimpico, con l’introduzione di una nuova disciplina che consente di partecipare a competizioni e ad allenamenti con un permesso speciale retribuito, senza richiedere quindi ferie e conservando il posto di lavoro con rimborso degli oneri sostenuti dal datore di lavoro. Si aggiungono l’abbassamento a 14 anni dell’età minima per l’apprendistato per l’istruzione secondaria sia nel professionismo, sia nel dilettantismo; l’intervento in tema di Irap con la previsione, per il mondo del dilettantismo, che non concorrono a determinarne la base imponibile i corrispettivi fino a 85mila euro; l’istituzione di un Osservatorio nazionale sul lavoro sportivo, di concerto con il Ministero del Lavoro, per promuovere iniziative di monitoraggio della normativa. A fornire maggiori chiarimenti sui trattamenti pensionistici, fiscali e tributari previsti dalla riforma, a seconda delle diverse fasce reddituali dei lavoratori, il Consigliere Nazionale dell’Ordine, Massimo Braghin, durante la puntata di “Diciottominuti – uno sguardo sull’attualità” di oggi pomeriggio.
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