Sicurezza sul lavoro: Protocollo passe-partout per i sindacati in azienda?
Approfondimento della Fondazione Studi CdL

Il Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, condiviso fra il Governo e le parti sociali, è obbligatorio per via del suo richiamo nel DPCM del 26 Aprile 2020, che ne fa un suo allegato tecnico e come tale cogente. Al punto 13, prevede la costituzione in azienda di “un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del responsabile dei lavoratori per la sicurezza”. Da questa previsione sono scaturite diverse interpretazioni, alcune arrivate fino a estremizzare la presenza obbligatoria del sindacato in qualsiasi azienda. Nell’approfondimento della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro dell’11 maggio 2020, si chiarisce e si motiva perché il citato Protocollo non può in ogni caso mutare gli equilibri rispetto alla ripartizione di diritti e oneri delle scelte aziendali, che rimangono in capo al datore di lavoro; così come non introduce nuove fattispecie di obbligatorietà della costituzione di rappresentanze sindacali aziendali.
In allegato l’approfondimento della Fondazione Studi,
Altre Notizie della sezione

A tutti i miei lettori, gli auguri per una serena Pasqua!
18 Aprile 2025La “sorpresa” dell’uovo di Pasqua 2025 è l’intendimento del Governo di indirizzare i risparmi delle famiglie italiane e il patrimonio accumulato dalla Casse di previdenza e dai Fondi pensione a sostegno delle Pmi italiane.

Trump va allo scontro con Harvard e i suoi seguaci.
17 Aprile 2025Il presidente insulta l'ateneo ("è una barzelletta") e il corpo docenti ("cervelli di gallina") e ribadisce lo stop ai fondi federali.

L’Antitrust punta i riflettori sul mondo degli avvocati.
15 Aprile 2025L’Antitrust ha aperto un nuovo procedimento contro il Cnf in materia di concorrenza e pubblicità su internet per la mancata ottemperanza al precedente provvedimento sanzionatorio del 22 ottobre 2014 (provvedimento n. 25154) ed a seguito del quale era stata irrogata una sanzione al Consiglio Nazionale Forense da quasi un milione di euro.