Vaccini anti-Covid-19, sì in gravidanza e allattamento.
Ecco perché La vaccinazione contro il Covid-19 non dovrebbe essere negata alle donne incinte e che allattano
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A dirlo sono il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’American College of Obstetricians and Gynecologists (Acog) e la Society for Maternal-Fetal Medicine. Non solo, come indicato dal Cdc, non è necessario che chi prova ad avere un figlio smetta di farlo dopo aver ricevuto il vaccino a mRNA. Ad oggi sono 2 i vaccini che hanno ricevuto da parte della Fda l’autorizzazione per l’uso di emergenza (Eua) e sono autorizzati anche in Europa e Italia: quello della Pfizer-Biontech e quello di Moderna.
«In base all’attuale conoscenza, gli esperti credono che sia improbabile che i vaccini a mRNA costituiscano un rischio per le persone incinte o per i feti poiché non sono vaccini vivi» si legge nell’interim clinical considerations del Cdc. Stessa linea seguita dall’Acos, per la quale il profilo di efficacia e sicurezza del vaccino a mRNA per le donne incinte sarebbe simile a quello osservato in quelle non in gravidanza. Tuttavia, entrambi ricordano che tali vaccini non sono stati studiati in donne in gravidanza (o che allattano). Per la febbre o, ad esempio, il dolore al sito di infezione, si può ricorrere al paracetamolo, sicuro in gravidanza e che sembra non influire sulla risposta anticorpale dei vaccini contro Covid-19. Anche se per il Cdc le donne che rientrano nel gruppo a cui si raccomanda il vaccino possono parlare con il proprio team clinico, prima della vaccinazione non è richiesto un confronto con un operatore sanitario. Per l’Acos le pazienti che la rifiutano dovrebbero essere supportate. «Indipendentemente dalla loro decisione di ricevere o non ricevere il vaccino, questi confronti offrono l’opportunità di ricordare ai pazienti l’importanza di altre misure di prevenzione come il lavaggio delle mani, il distanziamento fisico e l’uso di una mascherina» scrive.
Anche la Society for Maternal-Fetal Medicine, che ha fornito risorse per medici e pazienti e che sostiene l’inclusione negli studi delle donne in gravidanza o in allattamento, suggerisce che gli operatori sanitari indichino che il rischio teorico di danni fetale con i vaccini a mRNA è molto basso. Per il Cdc va considerato il livello di trasmissione comunitaria di Covid-19, il rischio personale di contrarlo, i rischi di Covid-19 per il paziente e potenziali rischi per il feto, l’efficacia del vaccino, gli effetti collaterali e la mancanza di dati. Considerazioni simili sono indicate anche dagli autori di una review pubblicata a dicembre sull’American Journal of Obstetrics & Gynecology Mfm, i quali notano che esiste un rischio teorico di danno fetale da qualsiasi intervento medico non testato e quindi anche per i vaccini contro Covid-19.
Practice Advisory ACOG
Vaccinating Pregnant and Lactating Patients Against COVID-19
Interim Clinical Considerations CDC
Interim Clinical Considerations for Use of Pfizer-BioNTech COVID-19 Vaccine
AJOG MFM 2020. Doi: 10.1016/j.ajogmf.2020.100295
https://doi.org/10.1016/j.ajogmf.2020.100295
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