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845 euro per gnocco e tigelle

Ad Alba chiedono due cucchiai per assaggiare il dolce (una crema catalana da 5 euro) e nello scontrino trovano un sovraprezzo di 1.50. In un bar di Millesimo (Savona, Liguria) nasce l’idea del caffè a 70 centesimi se si portano da casa tazzina, cucchiaino e zucchero 

845 euro per gnocco e tigelle

“La speculazione sui prezzi perpetrata da alcuni esercizi di ristorazione balneari nei confronti dei villeggianti rappresenta un fatto grave – spiega il presidente di Giustitalia, Luigi De Rossi – da denunciare alle autorità competenti”.

Cena da 845 euro in un chiosco a Maranello per gnocco e tigelle. In tutto, i clienti erano in 13: quindi 65 euro a testa.

“Un conto salatissimo – segnala uno dei commensali alla stampa locale – eravamo in tredici adulti e undici bambini: a fine serata ci è stato detto che dovevamo sborsare 845 euro”.

Il conto scende a 585 euro dopo le proteste dei clienti. “Oltre allo gnocco e alle tigelle, c’era qualche tagliere, ma tutt’altro che ricco – continua un cliente – e soltanto per quanto riguarda il bere (cioè delle bottigliette d’acqua, delle bibite e qualche birra) abbiamo pagato 130 euro”.

Un Altro caso

Chiedono due cucchiai per assaggiare il dolce (una crema catalana da 5 euro) e nello scontrino trovano un sovraprezzo di 1.50. L’ennesima segnalazione, che sta facendo il giro dei social, arriva stavolta da un utente che ha raccontato la sua esperienza in un ristorante-pizzeria ad Alba, la piccola città del Piemonte nota in tutta Italia per il tartufo bianco. Il cliente posta la foto della ricevuta e l’episodio viene riportato dal giornale “La voce di Alba”, testata alla quale il mittente ha chiesto di rimanere anonimo. Sullo scontrino si legge inequivocabilmente: “+1,50 euro per due cucchiai”. Ed ecco che si innesca, ancora una volta, la polemica del caro prezzi nei locali. Sembra assurdo, ma questi costi aggiuntivi sono corretti dal punto di vista giuridico se indicati nel menù. A spiegarlo è stato anche Massimiliano Dona, avvocato, giornalista e Presidente di Consumatori.it.

E a Porto Cervo 60 euro per due caffè e due bottigliette d’acqua: conto choc per una coppia di turisti romani«La giustificazione dei gestori è stata che non si tratta di un semplice caffè ma un’ esperienza», hanno raccontato i due turisti.

E nell’estate degli scontrini pazzi spuntano a Pesaro per i 50 centesimi per il ghiaccio nel caffè.

Dopo le polemiche sul piattino vuoto a 2 euro dell’Osteria del Cavolo a Finale Ligure, adesso in un bar di Millesimo (Savona, Liguria) nasce l’idea del caffè a 70 centesimi se si portano da casa tazzina, cucchiaino e zucchero 

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