Ama. Fermi 80 nuovi mezzi: «Netturbini senza patente»
Capita anche questo nella municipalizzata capitolina dei rifiuti
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Ottanta camion nuovi di zecca, fiammanti, ma fermi nei depositi di Ama, perché non ci sono – tra gli oltre 7mila dipendenti dell’azienda – autisti con la patente C per guidarli. Capita anche questo nella municipalizzata capitolina dei rifiuti, che ieri – con il suo amministratore unico Stefano Zaghis – ha presentato il nuovo piano industriale ai sindacati, annunciando investimenti per 370 milioni di euro (almeno un terzo per la flotta) e il superamento di tutte le criticità del passato, in primis di natura finanziaria.
Questo, nei piani e nelle intenzioni dei manager di via Calderon de La Barca, è il futuro. Ma il presente è anche non poter utilizzare 80 mezzi nuovi per la raccolta, in un’azienda che ha un’anzianità della flotta superiore ai 10 anni, con il risultato che quasi un terzo dei camion continua ogni giorno a fermarsi in officina e a restare al palo per problemi di manutenzione. E gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, tra giri dei netturbini che saltano e cassonetti non svuotati e traboccanti di sacchetti in molti quadranti della città, nonostante il Covid abbia ridotto la produzione dell’immondizia di circa un terzo.
n questo scenario 80 camion con compattatore da 75 tonnellate sono fermi – perché mai utilizzati – nello stabilimento di via Romagnoli. Fanno parte di una tranche di una commessa da 120 mezzi, dei quali due terzi consegnati in azienda a gennaio dopo una gara lanciata nel febbraio del 2020 dal valore di circa 6,4 milioni di euro. In teoria sono destinati alla raccolta porta a porta e, a differenza degli squaletti (i furgoncini) possono gestire più materiale per le utenze domestiche e non domestiche (bar e negozi) nelle aree come il centro storico, il Forte Tiburtino, Colli Aniene o Tor Pagnotta dove ci sono i bidoncini al posto dei cassonetti. Invece sono parcheggiati e bloccati, nonostante siano stati già collaudati. Chi li ha visti, racconta che sono perfetti e che – soprattutto – il chilometraggio sul tachimetro è poco dopo lo zero.
Ama, dopo tutti i pensionamenti che ha avuto negli ultimi anni, si è ritrovata con meno di 700 operai-autisti, a fronte di una flotta complessiva di 2.500 mezzi, comprese le spazzatrici. La gestione Zaghis sta provando a rinnovarla. Non a caso, nell’ultimo bilancio, si legge: «Con riferimento agli investimenti relativi al rinnovo della flotta, nel corso del 2020 sono stati già consegnati e sono operativi 101 nuovi compattatori a caricamento laterale. È inoltre previsto l’arrivo, a partire dal I semestre 2021, di 120 automezzi compattatori a vasca da 75 quintali per la raccolta porta a porta dei rifiuti e di 339 automezzi a vasca da 35 quintali». L’assenza di guidatori, poi, è un problema atavico: certo nelle ultime selezioni esterne lanciate dall’azienda si cercano una quarantina di figure – con patente C – per ricoprire questo incarico, ma la questione in via Calderon de La Barca si è sempre provato a risolvere con call interne per “promuovere” gli spazzini in driver, con un aumento dello stipendio di un terzo. Ma l’ultimo bando interno lanciato circa due mesi fa non è andato a buon fine. Anche perché, raccontano dai sindacati, il management per risparmiare vorrebbe far guidare questi compattatori anche ad addetti di terzo livello con patente C, mentre le sigle sono ferme nel chiedere che queste mansioni vadano ad operai di quarto livello C. Risultato? Gli 80 mezzi nuovi di zecca, invece di andare in giro per la città, sono fermi in via Romagnoli
Fonte Il Messaggero
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