Cosa vogliono i balneari dal governo?
Evitare la direttiva Ue
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Istituire un tavolo di confronto con il governo per evitare l’applicazione della cosiddetta direttiva Bolkestein attraverso una mappatura delle concessioni che rilevi la disponibilità della “risorsa spiagge” per nuove iniziative imprenditoriali e, nel contempo, garantisca la continuità aziendale per gli attuali titolari di stabilimenti balneari. A chiederlo Cna Balneari che ritiene necessario anche sospendere il termine di scadenza delle attuali concessioni, fissato al 31 dicembre prossimo dalla legge annuale per il mercato e la concorrenza. La proroga sarà necessaria anche per trattare in sede europea la soluzione definitiva al problema.
Un sistema informativo di rilevazione (mappatura) delle concessioni di beni pubblici, comprese le aree demaniali libere affidabili in concessione, non potrà che restituire – si legge in una nota di Cna Balneari – la giusta e necessaria informazione sul grado, molto ampio, di disponibilità della “risorsa spiagge” attualmente presente in Italia. Questa mappatura consentirebbe al potere esecutivo e legislativo di attuare un’analitica riforma del demanio marittimo, fluviale e lacuale a finalità turistica.
La riforma potrà così contemplare una programmazione per il rilascio di nuove concessioni (in adesione ai principi comunitari per lo sviluppo del mercato) e i criteri di stabilità per gli attuali rapporti concessori da non assoggettare alla direttiva Bolkestein in quanto precedenti al recepimento della stessa nel nostro ordinamento.
È fondamentale “salvaguardare gli attuali rapporti concessori che hanno contribuito, con l’eccellenza dei servizi offerti, al rilancio complessivo del turismo”. Cna Balneari sosterrà queste proposte in tre assemblee fissate per il corrente mese di gennaio, destinate a tenersi in Liguria, Sicilia e Toscana.
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