Cos’è il Rosatellum? Ecco come funziona la legge elettorale
Cos'è e come funziona il Rosatellum, la legge elettorale con la quale andremo a votare il 25 settembre
Le regole del Rosatello Innanzitutto questo è dipeso dalla natura della legge stessa: un sistema misto che per i 2/3 si compone di collegi plurinominali proporzionali (il 61% del totale) con liste bloccate e per un 1/3 di collegi uninominali maggioritari dove vince chi prende un voto in più (il 37% dei seggi).
1 Quali sono le novità in vista del voto di settembre?
Per la prima volta il corpo elettorale di Camera e Senato sarà il medesimo: per entrambi i rami del Parlamento potranno votare i cittadini dai 18 anni in su. Infatti, come ricorda Ceccanti, «la legge costituzionale 1/2021 ha parificato l’elettorato attivo a 18 anni». Prima per votare per il Senato (elettorato attivo) era necessario aver compiuto 25 anni (non è cambiata la regola sull’elettorato passivo: per diventare senatori l’età minima resta di 40 anni). Ridotto poi il numero dei Parlamentari: alla Camera da 630 deputati si passa a 400, i senatori eletti scendono da 315 a 200.
2 Quante schede riceveremo ai seggi?
Due: una per il Senato e una per la Camera. Il meccanismo di scelta è sostanzialmente identico per i due rami del Parlamento. Sulla scheda troveremo per ogni coalizione (o lista singola, se non alleata) un candidato al collegio uninominale e, accanto a ogni simbolo, una breve lista di candidati per la parte proporzionale. Il voto è semplice: basta un segno su un simbolo della lista o sul nome del candidato dell’uninominale. Nel primo caso il voto automaticamente sarà esteso anche al candidato dell’uninominale collegato; se si mette la croce su questi ultimi, invece, sarà automaticamente conteggiato, proporzionalmente, anche sui partiti della coalizione. Ovviamente, precisa Ceccanti, «in ogni collegio uninominale è eletto il candidato con la maggioranza relativa dei voti».
3 È possibile il voto disgiunto?
No, non è possibile scegliere un candidato all’uninominale non collegato all lista scelta per il proporzionale.
4 I partiti possono dare vita alla cosiddetta «desistenza»?
No, questa legge elettorale non lo permette. La desistenza fu una delle chiavi della vittoria del centrosinistra nel 1996. In alcuni collegi, dove era presente l’Ulivo, Rifondazione comunista non si presentò, evitando quindi di togliere voti al candidato della coalizione guidata da Prodi. Spiega Ceccanti: «La coalizione deve essere la stessa su tutto il territorio nazionale. Anche in caso di coalizione infatti ogni partito presenta un proprio programma distinto e dichiara chi è il proprio capo politico. La coalizione quindi non ha un simbolo, un programma o un leader in comune ma solo candidati uninominali comuni. Dove si presentano candidati plurinominali si presentano anche uninominali e viceversa, per questo non sono realizzabili desistenze».
5 Come funziona lo sbarramento?
Ne esistono due di sbarramenti percentuali. Per la parte proporzionale, i seggi sono spartiti tra le liste che ottengono almeno il 3%. «Ogni lista infatti — spiega Ceccanti — ha uno sbarramento nazionale del 3%, mentre le coalizioni lo hanno al 10%. I partiti che fanno parte di una coalizione e che prendono tra l’1 e il 3% riversano i loro voti, proporzionalmente, alle altre liste della stessa coalizione che hanno superato il 3%. I voti delle liste che rimangono sotto l’1% vanno invece completamente persi». I partiti maggiori danno a quelli più piccoli dei collegi uninominali sicuri, assicurando loro un diritto di tribuna, ma possono essere ricompensati dai voti proporzionali che arrivano da chi supera l’1% senza arrivare alla soglia del 3%.
6 È possibile candidarsi in più collegi?
Ci si può candidare in un solo collegio uninominale e al massimo in cinque proporzionali. Ma non è possibile «optare» ovvero scegliere dove far scattare il proprio seggio e determinare quindi il parlamentare subentrante. Se si vince il collegio uninominale il seggio scatta automaticamente, se si viene eletti nel proporzionale si viene eletti dove la lista è andata peggio.
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