Cospito, bufera su Donzelli: attacco al Pd e documenti citati in Aula, cosa è successo
Dopo la bagarre alla Camera, ieri l'informativa di Nordio in Aula. L'FdI Delmastro: "Dialoghi Cospito-mafiosi? Ne ho parlato io a Donzelli, ma è tutto lecito"
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A scatenare l’ira dei dem, le frasi pronunciate ieri in Aula dal deputato di Fratelli d’Italia, che nel riferire di alcune conversazioni che sarebbero avvenute tra l’anarchico Alfredo Cospito e alcuni boss, ha accusato alcuni esponenti del Partito democratico: “Cospito ha incontrato mafiosi e il 12 gennaio 2023, mentre parlava coi mafiosi ha incontrato anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora voglio sapere, questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia? Lo vogliamo sapere in quest’aula oggi”, le parole del parlamentare. Secondo l’opposizione, inoltre, le conversazioni citate da Donzelli sarebbero contenute in documenti secretati, che non andavano letti in Aula.
Immediata la reazione dei dem, che già in Aula hanno più volte contestato duramente le accuse “gravissime” del parlamentare, annunciando che agiranno “politicamente e giudiziariamente” contro Donzelli “perché quelle dichiarazioni hanno leso l’onorablità e la reputazione di Pd, del nostro gruppo e di alcuni parlamentari personalmente”, ha spiegato Debora Serracchiani.
“Riteniamo che quelle parole – sottolineava inoltre in Aula Seracchiani – siano state anche aggravate da ulteriore comportamento sul quale chiediamo che venga resa un’informativa dal ministro Nordio, perché ci consta che la legge preveda che quelle dichiarazioni e intercettazioni nella disponibilità del Dap siano nell’esclusiva disponibilità del ministro di Giustizia. Se così è, anche su questo aspetto va fatta chiarezza totale, senza nessuna ambiguità”, spiegava, aggiungendo: “Chiediamo di istituire il giurì d’onore velocemente e su questo chiediamo una immediata azione e chiarezza”.
“Non ho avuto un atteggiamento sbagliato in aula, non devo scusarmi di nulla. Il Pd ha chiesto il giurì d’onore, io ci andrò ben volentieri per chiedere al Pd spiegazioni sulle parole da loro dette in aula. Il problema non è il battibecco in aula, il problema è cha gli italiani vogliono sapere il Pd da che parte sta”, ha però replicato il diretto interessato, interpellato dai cronisti sulle polemiche
Non è possibile – ha poi aggiunto in merito ai dubbi dell’opposizione sulle intercettazioni citate in Aula – che abbia avuto quelle informazioni” sugli incontri in carcere di Alfredo Cospito “dal Copasir, semplicemente perché per i documenti che possono essere consultati dal Copasir fuori dalle sedute c’è un registro apposito e si va a firmare per poterli consultare e il sottoscritto al momento non ha mai consultato alcun documento nell’archivio del Copasir. Quindi non avendone consultato nessuno non ho potuto prendere notizie riservate dal Copasir”, ha spiegato il deputato che è anche vicepresidente del Copasir.
Su come sono arrivati questi documenti – ha aggiunto l’esponente di Fdi -, sono depositati al ministero della Giustizia, consultabili da qualsiasi deputato, non sono coperti da alcun segreto e sono stati inviati al ministero della Giustizia dal Dipartimento penitenziario. Qualsiasi deputato avrebbe potuto chiedere al ministero della Giustizia di consultare questi documenti. Se mai avessi utilizzato il Copasir per questo scopo violando il segreto, giustamente avrei dovuto dare le dimissioni da presidente del Copasir e seguire le conseguenze penali”.
LlDopo la bufera, è il sottosegretario alla Giustizia di Fdi, Andrea Delmastro Delle Vedove, ad ammettere di essere stato lui a informare Giovanni Donzelli dell’esistenza di alcune conversazioni tra l’anarchico e alcuni boss. Intercettato dai microfoni di Fanpage.it, Delmastro ha infatti detto: “Non ci sono registrazioni, ci sono relazioni. Posso confermare che ci sono, le sto attenzionando io, e che sono molto pericolose. Donzelli in qualità di deputato mi ha fatto delle domande specifiche, a cui io ho risposto. Alle domande di qualsiasi deputato sullo spessore criminale e su eventuali legami, o tentati legami, con la criminalità organizzata, io rispondo. Non è nulla di secretato”. Il sottosegretario ha poi ribadito che si tratta di “documenti a divulgazione limitata, ma non secretati” e che avrebbe risposto allo stesso modo a qualsiasi deputato gliene avesse chiesto conto.
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