Di tutte le tasse, quella sulle case del Superbonus è la più giusta
Questo governo parla solo d'imposte, dal contributo chiesto a banche e assicurazioni all'aumento delle accise sul diesel.
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Ma fra queste l’aumento delle rendite catastali è la cosa più comprensibile: si chiede un piccolo sacrificio a chi ha ristrutturato casa gratis. O meglio, a spese dello Stato. O ancora meglio: di tutti noi
Alla faccia della retorica di destra, secondo cui a imporre tasse a tutto spiano sono solamente i governi di centrosinistra. Nell’ultimo mese il governo più a destra della storia repubblicana non fa altro che parlare di come mettere le mani nelle tasche degli italiani. Servono soldi per finanziare la legge di bilancio, quindi bisogna chiedere “sacrifici a tutti”, come sostenuto dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Cosa c’è di meglio, quindi, che aumentare le tasse un po’ qui e un po’ là? Si è partiti con l’intento di tassare ulteriormente banche, assicurazioni e tutte quelle imprese che stanno facendo buoni profitti dalla situazione attuale, come ad esempio l’industria della Difesa. Ma poi si è passati molto in fretta a colpire gli automobilisti, in particolare i camionisti, con l’incremento delle accise sul diesel. E poi si è giunti a preconizzare maggiori tasse per due categorie di proprietari case: quelli che hanno ristrutturato casa grazie ai vari bonus edilizi, Superbonus in testa; e quelli che non hanno mai accatastato la propria abitazione, stiamo parlando delle famigerate “case fantasma”. Per tacere delle voci che vogliono, anche per questa manovra, ulteriori balzelli per i due settori preferiti da ogni ministro del Tesoro come bersaglio: giochi e tabacco.
Ora, di questa gragnuola di nuove tasse, le uniche a essere effettivamente giuste ed eque sono quelle sulla casa. Partiamo da quelle legate al Superbonus. Quello che spesso dimenticano, o fanno finta di non ricordare, tutti gli italiani che hanno beneficiato dei bonus edilizi – e stiamo parlando di mezzo milioni di immobili, non di noccioline – è che si sono ristrutturati casa gratis o quasi. O meglio, si sono rifatti l’abitazione a spese dello Stato. O ancora meglio: di tutti noi. Basta rammentare il meccanismo perverso del Superbonus: lo Stato ti rimborsava il 110 per cento di ciò che spendevi per rifare casa, in modo da permetterti di non sganciare neanche un euro facendo ricorso agli sconti in fattura e al meccanismo del mercato dei crediti fiscali. Quindi, tutte queste persone che hanno usufruito di un “regalo” senza precedenti fatto dalla collettività dovrebbero come minimo restituire minima parte della cortesia, andando ad aggiornare le rendite catastali. Peraltro maggiori rendite catastali non significa automaticamente più tasse: a versare più Imu rispetto a prima saranno solamente i proprietari delle seconde e terze case finanziate dal Superbonus, in quanto sulla prima casa il pagamento dell’Imu è esonerato (a meno che non si possegga un immobile di lusso). Quindi, il fatto che una persona benestante che ha sfruttato la cuccagna Superbonus si trovi dai prossimi anni a dover pagare qualcosa in più per la seconda o terza abitazione, non sembra uno scandalo inaccettabile. Anche perché urge sottolineare che i valori catastali delle nostre case non sono aggiornati da quel dì: non a caso la Ue ci chiede da anni di metter mano a una riforma organica del catasto, cosa che nessun governo vuol fare perché significa aprire le porte a un inevitabile aumento delle imposte. Infine, l’altra categoria che Giorgetti vuol andare a colpire sono le case fantasma: quelle abitazioni che esistono ma che sono invisibili agli occhi del fisco. Anche qui c’è poco da dire: chi può alzare la voce a difesa dell’indifendibile?
Insomma, se proprio bisogna chiedere un sacrificio, e su questo ha ragione Giorgetti, la cosa più equa è chiederlo a chi in questi anni ha avuto tanto: il salato conto del superbonus per le casse statali al momento segna 219 miliardi di euro, quanto dieci finanziarie messe assieme. Con buona pace di chi, come Cofedercontribuenti, che parla di “proposta vergognosa”, di “cittadini puniti” e di “dimissioni di Giorgetti”. I veri cittadini puniti sono i tanti che hanno finanziato col Superbonus la ristrutturazione delle case di pochi fortunati.
di Gianni Del Vecchio HuffPost
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