Gli studenti di "Cambiare Rotta" occupano il Rettorato della Sapienza
Tra le richieste anche quella di un confronto pubblico con la rettrice Antonella Polimeni, di cui chiedono anche le dimissioni dalla Fondazione Med-Or, che fa capo a Leonardo SpA.
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Le lotte studentesche contro le politiche di Israele e a sostegno della Palestina arrivano anche a Roma. Alcune decine di appartenenti all’organizzazione giovanile comunista “Cambiare Rotta” hanno occupato il rettorato dell’università La Sapienza, dove il 26 marzo 2024 è in programma il Senato Accademico. I manifestanti chiedono il ritiro dell’ateneo capitolino dalla partecipazione al bando Maeci per la cooperazione tra istituzioni italiane e israeliane in materia di ricerca scientifica, come già successo a Torino, oltre che le dimissioni della rettrice Antonella Polimeni dal comitato scientifico della Fondazione Med-Or, che fa capo al gigante pubblico dell’aerospazio Leonardo SpA. Alla rettrice gli studenti e le studentesse chiedono anche un confronto pubblico su questi temi.
“Dopo i partecipati cortei cittadini e dentro l’ateneo – si legge in una nota diffusa sui social network – dopo le numerose iniziative di solidarietà con la resistenza palestinese, la comunità studentesca riprende iniziativa. La rettrice e la governance di ateneo finora hanno rifiutato di ascoltarci, ora il Senato Accademico dovrà discutere le nostre rivendicazioni e mettere fine alla complicità con Israele”.
“Il rifiuto dell’università di Torino di partecipare al bando Maeci – prosegue l’organizzazione studentesca – e l’annuncio delle dimissioni del rettore dell’Università di Bari dal suo incarico in Med-Or, fondazione di Leonardo SpA, mostrano che il boicottaggio accademico sta dando i suoi frutti e che si può porre fine alla criminale complicità del nostro sistema formativo con la barbarie del genocidio in Palestina e delle guerre”.
I manifestanti annunciano per le ore 12 del 26 marzo 2024 un “contro-Senato Accademico” per chiedere che il Senato delle 14 accetti le rivendicazioni di studenti e studentesse in mobilitazione.
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