Il 39,3% dei benzinai è stato multato dalla Guardia di Finanza a causa delle violazioni in tema di prezzi del carburante.
I controlli effettuati dalle Fiamme Gialle a gennaio, hanno portato alla luce 989 violazioni alla disciplina prezzi, di cui 341 per mancata esposizione e/o difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati e 648 per omessa comunicazione al ministero.
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Durante il mese di gennaio il corpo della Guardia di Finanza ha eseguito 5.187 interventi in tema di trasparenza dei prezzi dei carburanti. Delle 2.809 violazioni segnalate, “717 sono relative alla mancata esposizione e/o difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati e 2.092 afferiscono a violazioni agli obblighi di comunicazione”, come spiega il colonnello Alberto Nastasia.
I controlli sull’intera filiera di approvvigionamento hanno accertato fenomeni di evasione delle accise e dell’Iva che, oltre a gravare sul gettito erariale, producono effetti distorsivi della concorrenza. In questo contesto, ci sono le società ‘cartiere’, ovvero imprese non operanti con una dotazione patrimoniale minima, spesso poste in liquidazione dopo pochi anni di vita e che risultano gestite da prestanome, dei nullatenenti senza alcuna storia imprenditoriale.
Le violazioni riscontrate in tema di prezzi sul carburante confermano così le denunce avanzate dal Codacons. Secondo il presidente delle Fiamme Gialle, Carlo Rienzi, “i numeri accertano come sia indispensabile garantire agli automobilisti maggiore trasparenza in fatto di prezzi alla pompa, e come serva incrementare le sanzioni verso i benzinai scorretti perché quelle attualmente in vigore fanno il solletico ai gestori e non rappresentano un adeguato deterrente”.
In ambito di prezzi sulla benzina intanto, il governo Meloni decide di modificare le norme attuali. Il ministro Adolfo Urso torna sul dossier benzina, comunicando la propria disponibilità “ad eventuali ulteriori modifiche migliorative sempre a garantire la trasparenza”. La data in cui potrebbero esserci concreti aumenti sarà domenica 5 febbraio.
A partire da questa data avrà inizio l’embargo al petrolio russo, esteso ai prodotti della raffinazione a partire dal diesel, con la possibilità di generare altra volatilità sui prezzi. Ciò porterà quindi a un nuovo generale aumento dei prezzi dei carburanti, soprattutto per quanto riguarda il gasolio. Nonostante il timore dei rialzi dei prezzi, le scorte accumulate nelle ultime settimane faranno sicuramente da cuscinetto ed eviteranno un’impennata.
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