Il centrodestra si riconferma in Abruzzo. Marsilio ancora presidente.
Fratelli d’Italia è il primo partito. Nel centrosinistra il Pd raddoppia i consensi rispetto alle precedenti elezioni locali ma fallisce il campo lungo.
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Marco Marsilio riconfermato presidente della Regione Abruzzo. Una vittoria mai messa in discussione. «Il popolo abruzzese ha scelto di conferirmi l’onore di guidare la Regione per altri 5 anni. Mai nei 30 anni precedenti una amministrazione uscente era stata riconfermata per un secondo mandato: è stata scritta una pagina di storia e abbattuto un altro muro» dichiara Marsilio.
«Avevo chiuso il comizio di venerdì promettendo due cose, che l’unica sarda che avrebbe festeggiato questa sera sarebbe stata mia moglie e che massimo alle due di notte li avremmo mandati a dormire con 10 punti di vantaggio. Qualcuno – arringa Marsilio – ci ha sottovalutato e a mezzanotte ancora raccontava di un testa a testa che non è mai esistito, se non nei sogni di chi ha provato a raccontare un altro Abruzzo, non quello che hanno scelto gli elettori».
Poi il ragionamento del governatore di Fratelli d’Italia, front runner della premier Giorgia Meloni, cui è legato da amicizia e anni di militanza comune, travalica i confini regionali e sposta il risultato sul piano nazionale: «Il campo largo non è il futuro dell’Abruzzo, perché era il suo triste passato. Il campo largo non sarà il futuro dell’Italia».
Nella notte pescarese la sconfitta incrina le prove di combinata tra i partiti di Elly Schlein e Giuseppe Conte. Il campo larghissimo non passa la bufera di Campo Felice. Il centrosinistra perde in Abruzzo e l’aria fredda dell’altopiano carsico dove sorge l’omonima stazione sciistica sferza l’alleanza tra Pd e Movimento 5 stelle. Nella notte pescarese la sconfitta incrina le prove di combinata tra i partiti di Elly Schlein e Giuseppe Conte. Il Pd diserta il comitato di Luciano D’Amico, dove a parlare sotto la nevicata di voti per il centrodestra ci sono solo gli esponenti dei Cinquestelle.
“Ci hanno lasciati soli a prendere le coltellate…”, bofonchia intorno alle 2 Gianluca Castaldi, ex senatore e oggi coordinatore del Movimento in Abruzzo. C’è poco da sorridere in piazza Unione. A urne appena chiuse, intorno alle 23, si forma una piccola folla di in strada per seguire lo spoglio. Guardano curiosi attraverso le vetrate del comitato il maxi schermo su cui iniziano ad apparire i primi exit poll. Spunta Giovanni Legnini, che cinque anni fa perse contro Marco Marsilio. Si guarda intorno, annusa l’aria di sconfitta e scompare dopo una manciata di minuti. Giornalisti e staff aspettano D’Amico, che però alla fine non si presenterà.
Regionali in Abruzzo, i voti dei partiti
Fratelli d’Italia è il primo partito in regione, con il 24% dei voti, un risultato che uguaglia il dato delle elezioni di settembre 2022 se si somma la lista a Marsilio presidente, vicina al 6%. Forza Italia è il secondo partito della coalizione, con un terzo di voti più della Lega (che nel 2019 volava al 27%). Se la vittoria del centrodestra è netta, nel centrosinistra il Pd raddoppia i consensi rispetto alle precedenti elezioni locali: è primo partito d’opposizione con il 20%, mentre il M5s colleziona meno voti della lista a sostengo di D’Amico Presidente (sfiorava il 20% nel 2019). Azione raccoglie il 4% dei consensi, qualche decimale in più dell’Alleanza Verdi e Sinistra.
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