Il trucco dei no vax per ottenere il super green pass
Un piccolo baco nel sistema, in cui infilarsi per aggirare il super green pass e il nuovo obbligo vaccinale.
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Fatta la legge, trovato l’inganno. Gli italiani sono da sempre considerati un popolo dalla fervida inventiva, e i no vax non fanno eccezione. E infatti hanno trovato un modo per ottenere il pass senza vaccinarsi e senza infettarsi davvero: falsificare il tampone, risultare positivi anche se sanissimi e ottenere dopo dieci giorni il certificato di guarigione. Guadagnando così sei mesi di super green pass.
Negli ultimi giorni, in tutta Italia, le farmacie sono prese d’assalto da utenti alla caccia di un test. C’è chi manifesta sintomi, chi vuole andare dai parenti a cena in tranquillità, chi deve certificare la fine della quarantena, chi non s’è mai vaccinato e ha bisogno di un tampone ogni 48 ore per lavorare. Fino a pochi giorni fa, quando il rapido risultava positivo, era necessario un molecolare di controllo per certificare l’infezione. Il motivo? Evitare “falsi positivi” e non solo. Nelle ultime settimane, però, proprio per far fronte all’alto numero di infetti e ovviare alle lunghe code ai drive-in, diverse regioni (Lazio, Lombardia, Veneto, Umbria, Emilia Romagna, Trentino) hanno cambiato direttiva: per essere dichiarato positivo basta il tampone rapido, senza prova del nove col molecolare. È una strategia suggerita dal ministero della Salute in situazioni, come questa, di alta circolazione virale: il cittadino va in farmacia, risulta positivo, lo comunica all’Asl, entra subito in isolamento per 10 giorni e poi esce una volta negativizzato. Tutto chiaro e semplice.
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