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Giovedì 21 Novembre 2024 ore 13:20
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In caso di violenza, via il telefono ai bulli.

"Niente più cellulare ai giovani che si macchiano di violenze o di atti di bullismo": la proposta del questore di Aosta viene rilanciata da Salvini

In caso di violenza, via il telefono ai bulli.

“Semplice buonsenso. Così a qualche fenomeno passa la voglia di delinquere o bullizzare. Che ne pensate?”. Così Matteo Salvini, sui suoi canali social plaude alla proposta del questore di Aosta di togliere il cellulare ai giovani che si macchiano di violenze o di atti di bullismo.

Una possibile misura su cui il leader della Lega chiede un parere online. E che viene subito commentata in vario modo. Per Anna “non serve a nulla, così punite solo i genitori, che al contrario di ciò che pensate, non è detto che non fanno il possibile per educarli nel modo corretto…”. Cesare scrive che “può essere una buona idea….ma non basta da sola”. Alcuni non sono d’accordo perché “tolto un telefono, ne comprano, subito, un altro”, Mirko spiega che non basta: “I delinquenti che si farebbero una risata”.

Giro di vite è la richiesta di John: “Io proporrei una scelta: carcere e fedina penale sporca o servizio militare obbligatorio e fedina penale pulita poi… per reati commessi da minorenni, togliere il telefono è una norma troppo facile da aggirare oltre che poco efficace”. Per Giandomenico Salvini è fuori tema: “Penso che dovresti interessarti di infrastrutture”. Duri anche i commenti di altri utenti, che sono la maggioranza, quelli che chiedono pene severe.

“Bisognerebbe bloccarli in ogni applicazione social e farli lavorare in ambito di lavori socialmente utili e controllabili (pulire strade – giardini pubblici – pittura panchine) dove regna sudore e fatica e senza che i genitori ne siano i difensori Perché se non hanno saputo educarli ne devono restare fuori”, è la ricetta di Marco. “Non basta togliere il telefono, ma pene più severe ma non in carcere a fare niente dalla mattina alla sera ma lavori socialmente utili (pulire le strade aiutare nei canili ect.), conclude Maria.

Da Affari Italiani

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