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La Spagna ha strappato la maglia di dosso all’Italia.

Sulla stampa internazionale il “castigo” azzurro.

La Spagna ha strappato la maglia di dosso all’Italia.

“La Spagna ha cancellato l’Italia fino a lasciarla senza la maglia azzurra. Non è stata una squadra, ma una dichiarazione: offre il miglior calcio degli Europei”. Spagna mezzo e messaggio. La stampa internazionale (meno quella italiana) si gode la rinnovata bellezza delle Furie Rosse. Manuel Jabois sul Paìs scrive di una nazionale che “ha giocato con la palla e con gli italiani”. “Ha giocato come 11 ragazzi che scendono in campo dopo che uno ha inventato il pallone e sogna di giocare: stessa gioia e stessa voglia. Tanto e così bene che, quando gli azzurri si sono accorti che gli spagnoli mancavano di mira, hanno fatto autogol, con un gesto di buona educazione”. “L’Italia, il vecchio serpente a sonagli che ha eliminato la Spagna dagli ultimi due Europei, ha buttato via la palla dal proprio campo con un nervosismo fuori luogo e irrispettoso. La Spagna, fallendo sotto porta, ha sofferto più di quanto meritasse”.

E se per Marca è “impossibile non dare la Spagna come favorita, se gioca così”, dall’Inghilterra (dove si dedicano alle brutture della propria nazionale) il Guardian è morbido, o semplicemente caustico: “Lo 0-0 all’intervallo non aveva molto senso”. E “non aveva molto senso, l’1-0 finale. Perché da un lato “c’era una squadra che giocava un calcio bello e moderno e l’altra che si aggrappava”. Ma poiché “quella parte aggrappata era l’Italia, a causa della sua storia e della sua reputazione, aleggiava il pensiero che forse in qualche modo sarebbero riusciti a farcela. Ma non potevano”. “L’Italia aveva vinto solo uno degli 11 incontri precedenti, eppure in qualche modo aveva eliminato la Spagna in ciascuno degli ultimi due Europei. Il che forse giustifica la paranoia spagnola sulla capacità italiana di sfidare la logica e trovare una via“.

È diventato subito evidente che per l’Italia si trattava di sopravvivere. Ma questa non è una posizione che l’Italia non conosce. Anche contro la nuova, più attiva Spagna, c’era sempre la probabilità che avessero meno possesso palla”. “E’ stata una serata di castigo per l’Italia, una notte di rincorsa e speranza. Avrebbero potuto prendere una bastonata. L’unica buona notizia è che hanno mantenuto il punteggio basso. Un pareggio con la Croazia nell’ultima partita del girone gli permetterà di qualificarsi”.

Per il Telegraph “la Spagna ha prodotto l’incredibile cifra di 58 azioni offensive in una notte in cui l’Italia è stata costretta alla sottomissione, un avversario spietato e devastante che sembrava avrebbe potuto resistere fino a tarda notte senza mai stancarsi”. Il risultato “non ha reso giustizia alla portata del dominio spagnolo o alla maestosità di una prestazione che ha avuto un po’ di tutto, tranne la caterva di gol che la loro superiorità e il loro calcio sublime meritavano. Si trattava di un calcio già visto, quasi un tiki-taka più veloce”.

Stesso spartito per la stampa tedesca. L’1-0 è “un risultato che sembrava meravigliosamente italiano“, per la Sueddeutsche Zeitung. Merito a Donnarumma che se “non avesse offerto una prestazione eccezionale fino agli ultimi minuti, il risultato sarebbe stato molto più largo“. “La Spagna ha eseguito una melodiosa sinfonia. L’orchestra spagnola deve aver suonato meglio di Puccini o Verdi, anche alle orecchie degli italiani. Non c’è un solo italiano in campo che individualmente sia stato migliore degli spagnoli. Per la metà del tempo gli italiani sembravano sospirare un “Mamma mia” dopo l’altro, tanto era grande il loro stupore, la loro paura, la loro inferiorità“. “E’ arrivato un messaggio clamoroso: la Spagna è la squadra da battere se si vuole diventare campione d’Europa“.

Agenzia Giornalistica Dire

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