La storia d'amore tra Serge Gainsbourg e Jane Birkin
Belli, scandalosi, anticonformisti: una passione che ha lasciato una traccia indelebile nella storia del costume
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Erano gli anni Settanta, i pantaloni a zampa che lasciavano scoperto l’ombelico spopolavano, gli amori diventavano sempre più liberi e nell’aria si percepiva un senso di libertà mai vissuto prima. Proprio in questi anni, nacque un amore folle e scandaloso, che ancora oggi ci fa sognare: quello tra lo chansonnier Serge Gainsbourg e l’attrice inglese Jane Birkin. Impossibile non pensare a loro e non collegarli subito alla celebre (quanto provocante) canzone Je t’aime… moi non plus, la cui storia non è poi così romantica visto che originariamente fu cantata in coppia con Brigitte Bardot. Fu tuttavia con Jane Birkin che la canzone divenne famosa, fu sottoposta a censure e sequestri, fino a diventare un vero e proprio inno alla liberazione sessuale, il simbolo di un’epoca che vendette la bellezza di cinque milioni di copie e che sarebbe destinato a rimanere nella storia della musica. Era il 1968 quando Serge, già noto nel mondo della musica e Jane, giovane attrice inglese reduce dal successo di Blow-up, si incontrarono su un altro set, quello del film Slogan, diretto da Pierre Grimblat. Non fu sicuramente un colpo di fulmine, visto che l’attrice lo definì snob e arrogante, oltre che brutto. Eppure i due erano destinati a essere travolti dalla passione amorosa, che scoppierà solo più tardi, nel corso di una serata danzante. A quel punto, Serge lasciò sua moglie ancora incinta e Jane, che inizialmente non parlava una sola parola di francese, si trasferì a Parigi.
La loro fu una passione decisamente sopra le righe e famosi erano i loro esuberanti litigi, tra torte in faccia, tuffi nella Senna e un giro del mondo. Dopo il successo del concept album Histoire de Melody Nelson, l’amore tra Jane e Serge sarà completato dalla nascita, nel 1971, della loro unica figlia, Charlotte. La nuova vita da genitori non placò la loro indole inquieta, ma si racconta che i due mettessero a letto la figlia e solo allora partissero per le loro scorribande notturne, che terminavano giusto in tempo per accompagnarla a scuola. Quando Serge ebbe un attacco cardiaco, a soli 45 anni (da vero artista maledetto, non riusciva a rinunciare alle sue Gitanes), Jane gli rimase accanto, senza tuttavia rinunciare alla sua carriera, sempre in ascesa. E lo sarà anche quando lo chansonnier pubblicherà diversi album accolti con grande indifferenza da parte del pubblico, collezionando alti e bassi, tra jingle di spot divenuti poi famosissimi e concept album dai toni oscuri e decadenti. Come molte storie d’amore dal fascino estremo, tuttavia, la storia tra Serge e Jane era destinata a finire: del resto, il loro amore era cominciato quando lei aveva appena vent’anni e la sua maturazione coincise con una versione di lui sempre più edonista e problematica. Fu così allora che Jane lo lasciò per il regista Jacques Doillon, suo coetaneo. Serge non la prese bene, e sprofondò nella dipendenza dall’alcool: genio e sregolatezza caratterizzeranno gli ultimi anni della sua vita, tra scandalose ospitate in TV (come quando dichiarò che avrebbe voluto portarsi a letto Whitney Houston, ospite insieme a lui al programma) e incestuosi video con la figlia Charlotte. Un nuovo matrimonio e una figlia però non serviranno a far dimenticare a Jane il fuoco della passione con Serge: quando morirà, nel 1991, a causa degli eccessi di una vita troppo sregolata, lei resterà per giorni accanto alla sua salma. E, ancora oggi, durante i suoi concerti, dedica sempre a Serge qualche canzone d’amore.
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