La Vittoria a Brescia non si può festeggiare…
La necessità di evitare “manifestazioni di parte”.
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La Vittoria a Brescia, la Leonessa d’Italia, non si deve festeggiare. “Non s’ha da fare”, per dirla alla manzoniana (mi si perdoni la ripetività su questa citazione, ma davvero non credo ne esista una più identificativa degli atteggiamenti mafiosi della cultura dominante). Il motivo? Pretesti e – perdonate il termine – cazzabubbole. Nell’ordinanza del questore si legge del complicato contesto internazionale legato al confilitto israelo-palestinese e della necessità di evitare “manifestazioni di parte”. Per non parlare del terzo punto, ancora più comico, visto che si riferisce alla conoscenza di eventuali manifestazioni di stampo contrario. Insomma, non si può festeggiare il 4 novembre perché sarebbe “di parte”. Ma “di parte” cosa, cara questura? L’unica “parte” che rappresenta la Vittoria del 1918 è L’Italia. E chiunque viva e lavori in questo Paese dovrebbe ricordarsene. Tralascio, veramente per pietà, le sciocchezze sui conflitti in Medio Oriente e la presenza di qualcuno – ovviamente anti-italiano – a cui potrebbe non stare bene festeggiare il compimento del processo risorgimentale.
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