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Natale 'abolito'? La politica si ribella sul cambio del nome

Da Natale a Festa d'inverno e sarebbe inquadrata all'interno di quanto previsto dal 'Piano per l’uguaglianza etnica e razziale dell’Eui'

Natale 'abolito'? La politica si ribella sul cambio del nome

Fa discutere l’ipotesi dell’Università Europea di Fiesole di rinominare la festività del 25 dicembre per eliminare ogni riferimento cristiano. Tajani: “Noi fieri del rispetto delle nostre radici cristiane, l’Europa è basata su questo”

Natale cancellato, arriva la Festa d’inverno? Fa discutere la decisione del Presidente dell’Istituto Universitario Europeo di Fiesole di cambiare nome al Natale per eliminare il riferimento cristiano. La vicenda finisce sotto i riflettori della politica, con la Lega schierata in prima fila per contrastare l’iniziativa che viene bocciata senza appello da tutto il centrodestra.

In un messaggio postato su X, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani si dice “sorpreso” dall’ipotesi formulata dall’Istituto e sottolinea come “noi siamo fieri del rispetto delle nostre radici cristiane, l’Europa è basata su questo. Non è un caso che l’Italia aveva scelto la Badia Fiesolana come sede dell’Istituto”.

La politica si ribella

Per il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato si tratta di “una idea folle e gravissima che offende tutti noi, le nostre radici e la nostra cultura. Rispediamo al mittente qualsiasi assurda richiesta di ‘revisione del Natale’ in nome di un buonismo e di una tolleranza a senso unico di cui siamo stanchi”. “L’Italia ha la sua storia e continueremo a rispettarla così come deve fare chiunque arrivi nel nostro Paese, senza pensare di stravolgere secoli di cultura che ci hanno portato ad essere il Paese accogliente che siamo, a differenza di altri che, come vediamo nelle cronache internazionali, fondano la loro cultura su intolleranza e fanatismo. Basta con queste richieste assurde. Noi faremo di tutto per mantenere salde le nostre tradizioni e i nostri valori cristiani”, conclude.

Si augura che “i responsabili dell’Istituto Universitario Europeo di Fiesole si ravvedano” Giovanni Galli, consigliere regionale della Lega. “Tale decisione sarebbe una sonora ed inaccettabile bocciatura delle nostre tradizioni, a favore di una maldestra volontà di non voler irritare altre culture – sostiene Galli – La festività del Natale ha una sua peculiare ed insostituibile caratteristica e volerla palesemente oscurare è intollerabile. Pertanto, se non verrà fatta marcia indietro, chiederò ufficialmente di annullare il consueto contributo regionale all’Università per la Festa dell’Europa”. “Noi continueremo a difendere i nostri valori ed il Natale va, quindi, assolutamente e complessivamente preservato da ogni tentativo di sminuirne l’importanza”, conclude Giovanni Galli.

Per l’europarlamentare Susanna Ceccardi (Lega) “la discussione sull’opportunità di ‘rinominare’ il Natale, assumendo un ‘linguaggio inclusivo’ per cancellarne l’essenza cristiana, è solo la punta dell’iceberg di una tendenza ideologica dell’Unione Europea che il ‘piano per l’eguaglianza etnica e razziale’ dell’Istituto Universitario Europeo, con le sue follie ‘woke’, riflette e fa propria in pieno”. “Bruxelles – aggiunge – sulla scorta delle università ‘progressiste’ americane, sta attuando una vera e propria propaganda negazionista e falsificazionista, negli istituti scolastici di ogni ordine e grado, sostenendo ad esempio – come si legge nel piano dell’EUI – che ‘’identità e l’anima dell’Europa sono multiculturali’. In realtà l’Europa, che è qualcosa di ben diverso dall’UE, ha evidenti radici greco-romane e cristiane, come è noto a chiunque conservi un po’ di onestà intellettuale. Sostenere che l’Europa ha mille identità significa invece stabilire che non ne ha più nessuna, che non ha radici, che i fondamenti valoriali della sua civiltà millenaria non esistono. E questo dobbiamo assolutamente contrastarlo”.

Dai banchi parlamentari di Fratelli d’Italia, in arrivo un’interrogazione parlamentare: “Non si possono pestare sotto i piedi del politicamente corretto secoli e secoli di tradizione nazionale. Sto scrivendo un’interrogazione ai ministri della Cultura e degli Affari esteri per sapere quali iniziative hanno intenzione di intraprendere nei confronti dell’Istituto universitario europeo di Fiesole che ha manifestato la volontà di cambiare il nome alle festività natalizie in ‘Festa d’inverno'”, annuncia il deputato Antonio Baldelli.

“Non si tratta solo di una questione di rispetto verso tutti i cattolici – spiega Baldelli – ma di un tratto distintivo della nostra cultura millenaria che affonda le sue radici nel cristianesimo. La smania della ‘cultura della cancellazione’ con quest’ultima trovata ha raggiunto uno dei suoi apici. Come già detto dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in un’altra occasione: questa è ‘stupid culture’. Peraltro, l’istituto ha sede presso l’ex monastero della badia fiesolana, opera della cultura e tradizione cristiana, che siamo sicuri l’Ieu lascerà per coerenza con le sue assurde proposte”, conclude.

Secondo l’Istituto universitario europeo di Fiesole (Eui), la mossa di rinominare la festa più importante della cristianità, per evitare il riferimento religioso, sarebbe inquadrata all’interno di quanto previsto dal ‘Piano per l’uguaglianza etnica e razziale dell’Eui’. Tra le prime proposte anche quella di ricorrere al nome ‘Festa d’inverno’. Ma come ha confermato all’AdnKronos il segretario generale dell’Eui Marco Del Panta, “ancora nessuna decisione è stata presa, c’è un dibattito in corso”.

Adnkronos

 

 

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