Più fototrappole a Forlì contro i furbetti dei rifiuti
Gli apparecchi che vigilano contro gli abbandoni passano da 4 a 11, mentre le postazioni in cui vengono collocati diventano 52
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Angoli nascosti tra la vegetazione in campagna, punti apparentemente dimenticati della città, aree ecologiche che sembrano poco sorvegliate. È qui che spesso vengono impropriamente abbandonati i rifiuti, anche ingombranti. E così ora il Comune ha aumentato il numero dei punti del territorio in cui è possibile posizionare le fototrappole, dispositivi messi a punto per l’osservazione degli animali nella natura e che negli ultimi anni hanno trovato un impiego anche per stanare i ’furbetti’ che abbandonano i rifiuti. Un primo progetto sperimentale è partito nella primavera inoltrata del 2020, con 14 postazioni sul territorio in cui ruotavano 4 fototrappole. Ora, dopo 209 sanzioni staccate dalla polizia locale, l’iniziativa passa da 14 a 52 postazioni e da 4 a 11 fototrappole.
“Raggiungeremo questo nuovo equilibrio già per l’inizio dell’estate – spiega l’assessore alla Transizione ecologica Gianandrea Baroncini –. Le postazioni sono individuate laddove verifichiamo una cronicità persistente del fenomeno, tenendo quindi conto degli esiti dei sopralluoghi, della frequenza delle segnalazioni sulle app Comunichiamo e Rifiutologo e delle segnalazioni dal Consiglio comunale e dai Consigli territoriali”. Baroncini ricorda la partenza del progetto, nel 2020: “Giorni complicati, soprattutto nei territori di confine con il Forlivese. Al primo pacchetto di dispositivi dall’autunno 2021 si è aggiunta anche una videocamera”.
Ora che piano piano tutto il territorio sta passando o si prepara a passare al porta a porta, è facile immaginare che aumenteranno anche gli abbandoni. Ma l’assessore Baroncini spiega che l’aumento delle fototrappole non è legato a questo: “Quello contro l’abbandono di rifiuti urbani o pericolosi come materiali d’arredo, verde, elettrodomestici, macerie, sanitari e molto altro è un’impegno che conduciamo da anni e che riguarda tutto il territorio, sia urbano che extraurbano. È un problema completamente indipendente dal sistema di raccolta, tant’è che molte aree controllate sono ancora servite dalla raccolta stradale o hanno effettuato il cambio di sistema già da molti anni. L’introduzione del porta a porta misto o integrale in determinate aree per step successivi è un percorso che stiamo accompagnando”. E per quanto riguarda i rifiuti abbandonati, Baroncini sottolinea che “siamo un territorio che dispone di molti servizi che ci possono aiutare a gestire i nostri rifiuti. Ricordo ad esempio le stazioni ecologiche, il servizio di ritiro a domicilio del verde e degli ingombranti, l’area del riuso, gli accordi con le farmacie per ’farmaco amico’, gli espositori mobili per i raee, i tessili, le colonnine per l’olio”.
Il Resto del Carlino
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