Professoressa contraria al Green pass si licenzia dopo 17 anni di lavoro
Francesca Del Santo, attivista e insegnante pordenonese, ha rinunciato al suo lavoro poiché contraria al Green pass sanitario nelle scuole.
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Del Santo s’è quindi licenziata dopo 17 anni di lavoro, perdendo la sua cattedra di biologia all’Ipsia di Sacile, un piccolo comune italiano del Friuli-Venezia Giulia. La donna, a quanto pare, è stata anche una delle pochissime protagoniste della protesta pacifica andata in scena alla stazione ferroviaria di Pordenone.
Mentre in Alto Adige è già suonata la prima campanella del terzo anno scolastico in era Covid, è conto alla rovescia per l’arrivo della piattaforma che con due click consentirà alle scuole italiane di sapere se il personale è in regola con il Green pass. La ‘Super App’ – come è stata definita da alcuni – dovrebbe essere pronta per lunedì prossimo, data in cui si tornerà sui banchi in dieci regioni. La piattaforma velocizzerà i controlli sulla validità del certificato verde rispetto alla procedura manuale, utilizzata in questi giorni, attraverso la App VerificaC19. La soluzione tecnica – anticipata oggi dal Sole 24 Ore – la fornirà in tempi record Sogei. In particolare permetterà di far dialogare il Sistema informativo dell’istruzione (Sidi) con la Piattaforma nazionale digital green certificate (Pndgc).
Gli 8.100 presidi, o chi per loro, dovranno quindi quotidianamente collegarsi al Sidi, inserire le credenziali e comparirà una schermata con i codici fiscali del personale presente quel giorno. Un altro click e si avrà in tempo reale l’elenco del personale, identificato con un semaforo verde o rosso. Qualora fosse rosso, scatteranno gli approfondimenti sull’interessato. Al quinto giorno di rosso scatterà la sospensione dal servizio e dallo stipendio. Dal canto loro, i presidi si augurano che lo strumento sia presto operativo. «Sarebbe stato preferibile avere già oggi la ‘Super app’ – ha detto il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli – Così non è stato, speriamo che arrivi nei prossimi giorni perché sarebbe problematico il controllo ad personam». Intanto a prendere posizione contro l’obbligo del certificato verde in università sono stati docenti, vaccinati contro il Covid e non, sottoscrivendo un appello contro la sua natura, che viene definita «discriminatoria».
«Molti tra noi hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia. Tutti noi, però – si legge nell’appello che ha superato le trecento adesioni, fra cui quella di Alessandro Barbero, professore ordinario di Storia Medievale all’Università del Piemonte Orientale -, reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione». Intanto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è tornato sulla possibilità di togliere la mascherina in classe se sono tutti vaccinati.
Il ministro ha assicurato che verrà salvaguardata la privacy di tutti gli studenti, vaccinati e non, e che la possibilità di togliere la mascherina «è un segnale forte di ritorno alla normalità». Favorevole a questa ipotesi il presidente dell’Anp Giannelli, con una riserva: «Dal punto di vista della socialità è auspicabile e ci vede d’accordo» ma, ha avvertito, «ci sono vari problemi tra cui anche la privacy perché noi non possiamo chiedere agli alunni chi è vaccinato e chi no. L’unica possibilità secondo me sarebbe avere un’altra ‘super app’ che ci dica quando in una classe sono tutti vaccinati, senza dirci chi lo è e chi no».
Da un sondaggio di Orizzonte Scuola, però, emerge che meno di due su dieci si dichiarano favorevoli ad abbassare la mascherina in caso di classe totalmente immunizzata. Su oltre 5.000 utenti, a dire sì sono stati in 902, ovvero il 17,63% del totale. Con l’avvio del nuovo anno scolastico il ministro Bianchi ha assicurato poi che «stiamo già lavorando per bandire il concorso ordinario». «Abbiamo fatto 60 mila assunzioni in ruolo e anticipato di 40 giorni gli incarichi annuali, i professori saranno in cattedra dal primo giorno di scuola – ha proseguito -. Poi, certamente, ci saranno le supplenze brevissime chiamate dai presidi». La sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia ha spiegato che «quest’anno vedrà l’inizio del concorso ordinario per la scuola» e che si tratta «di una notizia attesa da oltre 500mila candidati».
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